Dpcm, le faq del Governo sulle regole per il Natale e tutte le festività

Le risposte alle domande più frequenti poste dai cittadini per quanto riguarda il decreto in vigore dal 4 dicembre
Dpcm, le faq del Governo sulle regole per il Natale e tutte le festività© ANSA
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Esistono e resistono ancora molti dubbi circa il Dpcm che è entrato in vigore il 4 dicembre scorso e varrà fino al 15 gennaio. In particolare risultano poco chiare le disposizioni per quanto riguarda il periodo che va dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, quando non ci si potrà spostare tra regioni e le singole giornate del 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio, durante le quali saranno vietati anche gli spostamenti tra comuni. Il governo ha chiarito le questioni più spinose su: familiari o amici soli, genitori che non sono autosufficienti, parenti che lavorano o studiano all’estero e hanno già programmato il viaggio per tornare in occasione delle festività, sanzioni e denunce per chi non rispetta i divieti.

Le risposte ai dubbi più frequenti

- Sarà possibile tornare a casa? Sì, per chiunque si dovesse trovare fuori Regione, «è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione», anche durante il periodo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio 2021. 

- Sono permessi gli spostamenti tra Comuni il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio 2021? No, nelle tre date gli spostamenti tra Regioni, così come tra Comuni sono vietati, «fatta eccezione per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, e per motivi di salute», o «per rientrare nel luogo di residenza, domicilio o abitazione». 

- È possibile far visita a genitori soli o ad amici e persone non autosufficienti? Sì, anche nei giorni di stop agli spostamenti è permesso muoversi per raggiungere genitori soli o amici non autosufficienti da soli, quindi senza accompagnatori, unicamente per «scopi di assistenza», una ragione che rientra nelle «situazioni di necessità».

- È permesso il ricongiungimento delle coppie che sono lontane? Sì, le coppie che si trovano a distanza per le più svariate ragioni, potranno riunirsi. Questo, però, potrà avvenire solo tra coppie conviventi presso l’abitazione principale, dove abitualmente si vive. 

- È possibile andare nelle seconde case? No, nel periodo dal 21/12 al 6/1/2021 non è possibile spostarsi nelle seconde case. Inoltre, come specificato nel Dpcm sono altresì «vietati gli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra Regione o Provincia autonoma». Ulteriori restrizioni in tal senso saranno valide nelle giornate del 25 e 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021, quando il divieto verrà applicato anche per le seconde case «ubicate in altro Comune, ai quali si applicano i predetti divieti». A ciò si aggiunge però una piccola deroga. «Se la seconda casa si trova in un Comune dell’area arancione o di quella rossa», sarà possibile spostarsi se e solo se «lo spostamento è legato alla necessità di porre rimedio a situazioni sopravvenute e imprevedibili (quali crolli, rottura di impianti idraulici e simili, effrazioni, eccetera) e comunque secondo tempistiche e modalità strettamente funzionali a sopperire a tali situazioni». Non sarà però possibile raggiungere il proprio partner nella seconda casa, ma solo presso l’abitazione principale.

- Come deve comportarsi chi rientra dall’estero? Chi farà rientro in Italia dal 10 dicembre da uno dei 27 Paesi dell’Unione Europea, prima di mettersi in viaggio per l’Italia, avrà l’obbligo di sottoporsi al tampone 48 ore prima di partire. In caso di tampone negativo non dovrà osservare il periodo di quarantena, altrimenti sì. Invece, per chi farà rientro in Italia dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021 dovranno obbligatoriamente osservare il periodo di quarantena. Queste disposizioni per chi torna in Italia dall’estero valgono a prescindere dal mezzo utilizzato per rientrare e sono valide dunque per voli aerei, viaggi in auto, in treno o in pullman.

- Quali sono le sanzioni per chi non rispetta le misure del Dpcm di Natale? Chiunque non dovesse rispettare le restrizioni anti-Covid previste dal Governo «è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000», una multa che se pagata entro 5 giorni si riduce di un terzo. Anche mostrare un’autodichiarazione falsa costituisce reato e in tal senso il Viminale assicura che «la veridicità delle autocertificazioni sarà oggetto di controlli successivi», il che – in caso di falso – si tradurrebbe in conseguenti denuncia e multa. 

 


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