Natale 2020 in lockdown, nuovo Dpcm Conte in arrivo

Il Governo sta valutando misure ancora più restrittive: possibile zona rossa o arancione a livello nazionale
Natale 2020 in lockdown, nuovo Dpcm Conte in arrivo© ANSA
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ROMA - 48 ore di riflessione e poi il Governo deciderà una nuova stretta nazionale nei giorni della vigilia di Natale, Santo Stefano e Capodanno, mantenendo aperti solo i servizi essenziali. La seconda opzione potrebbe essere una grande zona arancione, con i negozi aperti e i ristoranti chiusi, con il coprifuoco anticipato alle 18 o alle 20 e lo stop agli spostamenti già dal 19 dicembre. Ciò attraverso un nuovo Dpcm che andrà accompagnato da un decreto legge sulla limitazione delle libertà personali. Gli esperti, in relazione alla decisione, non sembrano avere dubbi: stringere ora è la scelta giusta. Qualcuno però si oppone.

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Natale 2020, Italia zona rossa o arancione

A comunicare le intenzioni del Govero è Conte in persona, che rafforza l'idea della necessità di ulteriori misure restrittive, in modo da scongiurare una terza ondata. Lo fa chiedendo agli italiani di evitare festeggiamenti con persone non conviventi, e di evitare di organizzare feste clandestine per Capodanno che sarebbero deleterie per la salute dell'intera popolazione. Si lavora quindi su tre scenari: l'Italia in zona rossa con un lockdown di fatto da Natale a Capodanno (o addirittura fino all'Epifania): chiusure di tutti gli esercizi tranne quelli essenziali, riduzione ulteriore della possibilità di circolazione, coprifuoco anticipato; l'Italia in zona arancione con un lockdown soft che prevede negozi aperti ma bar e ristoranti chiusi; una zona arancione rinforzata con chiusura dei negozi, dei bar e dei ristoranti nei festivi e nei prefestivi e regole meno rigide negli altri giorni. In un documento presentato al governo per giustificare la necessità di una nuova stretta il Comitato Tecnico Scientifico sollecita norme più rigide per fermare gli assembramenti con le regole delle zone rosse nelle date del 24-27 dicembre, 31 dicembre-3 gennaio, 5-6 gennaio. Il compromesso che potrebbe raggiungere l'esecutivo è quello di prevedere una zona arancione nazionale dal 20 dicembre al 6 gennaio e una zona rossa nei festivi e nei prefestivi.

Nuova stretta, Conte teme proteste

La zona rossa nazionale nei festivi e prefestivi non vede d'accordo tutti nel Governo e nella maggioranza. E ha un oppositore piuttosto importante: il Premier. Conte infatti teme proteste sociali, frutto della tenuta psicologica del Paese che è messa a dura prova da mesi. Senza contare la consapevolezza del Premier sulla difficoltà economica per sancire nuovi ristori. D'altro canto l'analisi del bollettino della Protezione Civile ci dice che i contagi sono sì in calo, ma il numero dei tamponi processati è il più basso dal 19 ottobre scorso, il tasso di positività è sostanzialmente stabile da tre settimane e la curva delle terapie intensive scende molto lentamente. Per non parlare dei morti.

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Coprifuoco anticipato e divieto di spostamento fra Regioni

Le Regioni, che spingevano per un allentamento delle maglie, si trovano ora di fronte alla prospettiva di un inasprimento. Il più esplicito è il presidente della Liguria Giovanni Toti, che dice 'no' a misure omogenee in tutto il Paese, rivendicando i dati da zona gialla del suo territorio. "Trovo surreale l'idea di un nuovo lockdown per Natale, preannunciato dal governo quasi con piacere penitenziale - dice Toti, numero due della Conferenza delle Regioni - come se si dovessero punire gli italiani che hanno voglia di acquistare qualche dono per rendere meno amare queste feste". Molto severo invece con gli assembramenti Luca Zaia, presidente del Veneto, alle prese con un'impennata dei contagi. "Ho visto uno spettacolo immondo - dice -. È un mondo vomitevole, una cultura strisciante e non imperante secondo la quale questo è il virus dei vecchi e che se la vedano loro".

 
 
 

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