Il sangue di San Gennaro non si scioglie: il precedente non fa ben sperare

Delusione tra i napoletani per la mancata liquefazione del sangue del santo patrono. Ma la storia insegna, e non sono bei ricordi
Il sangue di San Gennaro non si scioglie: il precedente non fa ben sperare© LaPresse
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NAPOLI - Non si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. Il sangue non si è sciolto, e dopo una giornata di preghiere, la teca è stata riposta nella Cappella del Tesoro. Grande delusione per i fedeli che si erano dati appuntamento nella Cattedrale di Napoli. Un appuntamento sacro per tutti i napoletani, che hanno interpretato la mancata liquefazione del sangue di San Gennaro come un presagio sfavorevole. E ne hanno ben donde. C'è infatti un precedente che non lascia ben sperare. 

Ecco quando il sangue di San Gennaro non si sciolse

Nel 1835, il cardinale Filippo Giudice Caracciolo fu costretto a subire le bizze di San Gennaro. Nell'appuntamento più atteso, quello del 19 settembre in Duomo, il sangue si sciolse dopo ben dieci ore. Ma la vera sciagura accadde il 16 dicembre successivo, all'appuntamento del "miracolo laico", quando il sangue non si sciolse affatto. Un segnale tremendo che si concretizzò l'anno successivo, 1836, con l'arrivo del colera al Napoli. In molti videro una connessione tra i due eventi, tanto che il cardinale promosse un approfondimento sul "colera del 1836-37 e la relazione del mancato miracolo di san Gennaro". Il sangue di San Gennaro non si sciolse nel 1835 e su sciagura. L'evento si ripete nel 2020, e immaginare un anno peggiore di quello che ci apprestiamo a lasciarci alle spalle mette già i brividi. 


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