Covid, in Spagna testano farmaco con immunità immediata

La multinazionale catalana Grifols ha avviato una sperimentazione clinica su un prodotto che si rivelerebbe molto utile soprattutto per anziani e personale sanitario
Covid, in Spagna testano farmaco con immunità immediata© EPA
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BARCELLONA (Spagna) - Novità interessanti dalla Catalogna nella lotta per il coronavirus. Grifols, multinazionale specializzata nel settore farmaceutico e ospedaliero, nonché terza più grande azienda al mondo (prima in Europa) per ciò che riguarda i prodotti sanguigni, ha infatti avviato una sperimentazione clinica con un nuovo farmaco. Secondo le previsioni questo potrebbe fornire un'immunità immediata contro il Covid-19 dopo l'esposizione al virus. Si tratta nello specifico di immunoglobulina Gamunex-C anti-SARS-CoV-2 (contenente anticorpi policlonali ottenuti da donatori di plasma che hanno superato la malattia) da somministrare per via sottocutanea e l'idea è quello di utilizzarlo in particolare per proteggere gli anziani e gli operatori sanitari, nonché i pazienti immunocompromessi per i quali la vaccinazione è controindicata. La sperimentazione clinica comincerà a febbraio sotto la guida dei ricercatori Oriol Mitjà e Bonaventura Clotet, dell'Ospedale tedesco Trias i Pujol di Badalona (Barcellona), parteciperanno 800 persone circa, positive ma asintomatiche. 

Via alla sperimentazione

I primi risultati verosimilmente potrebbero essere disponibili in primavera, mentre sono attesi a brevi quelli dei primi test effettuati già dallo scorso ottobre su pazienti ospedalizzati e gravemente malati. Nell'attesa la Grifols assicura che l'immunoglobulina Gamunex-C abbia dimostrato sicurezza ed efficacia nella prevenzione di varie malattie infettive in pazienti immunodeficienti e che sia stata utilizzata per più di 15 anni a tal fine: "Questo trattamento - spiega l'infettologo Oriol Mitjà nel comunicato - con immunoglobulina alla base fornirebbe una combinazione di anticorpi policlonali che, rispetto agli anticorpi monoclonali, presentano una maggiore diversità che potrebbe migliorare la capacità di protezione contro il virus". Il direttore medico Antonio Páez, inoltre, sottolinea che "la sua facilità di conservazione in frigorifero e la somministrazione sottocutanea favorirebbero la distribuzione e l'uso di questa potenziale terapia, che potrebbe essere somministrata in qualsiasi studio medico, evitando una visita in un centro ospedaliero" .


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