Covid, vaccini e AstraZeneca: la conferenza stampa di Mario Draghi

Così il premier dalla Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio: "Con che coscienza si saltano le liste? Sui vaccini, priorità agli over 75"
Covid, vaccini e AstraZeneca: la conferenza stampa di Mario Draghi
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ROMA - Altro intervento di Mario Draghi sull'emergenza Covid in Italia. Il Presidente del Consiglio ha parlato in conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, al termine della riunione del Governo con le regioni sul Recovery Plan. Oltre al premier Draghi, presenti i ministri Franco e Gelmini, il commissario Figliuolo e il capo della Protezione civile Curcio. Nel rispetto delle normative anti-Covid, la conferenza stampa di Draghi è stata seguita da soli 25 giornalisti, individuati in base all'ordine di arrivo delle mail e seguendo un criterio di rotazione rispetto agli eventi passati e prossimi. 

ORE 19.45 - Draghi su Erdogan, la Libia e sui licenziamenti

"Collaborazioni con Paesi del Mediterraneo? Ne abbiamo parlato, l'Italia ha molto da imparare. Grecia e Spagna hanno già annunciato che accoglieranno turisti americani con passaporto vaccinale. Noi dobbiamo farlo e c'è molto da imparare. Abbiamo interessi in comune con questi Paesi. Si prendono solitamente punti di vista comuni anche senza consultazione preventiva, ma comunque la facciamo. Infatti il premier greco era in Libia per riaprire l'ambasciata greca e ha colto l'occasione per un breve incontro in aeroporto. Non condivido il comportamento del premier turco Erdogan, credo sia stato inappropriato e mi è dispiaciuto moltissimo per l'umiliazione subita dalla Von der Leyen. Quando si ha bisogno di questi dittatori... Bisogna essere franchi nella valutazione di alcuni comportamenti, ma poi bisogna riuscire a collaborarci per l'interesse del Paese. Sono stato criticato per la questione con la Libia, ma l'Italia è l'unico Paese che ha corridoi umanitari in Libia. Abbiamo avuto un confronto bilaterale e altre riunioni, e ho detto che siamo preoccupati per le violazioni e che siamo interessati ad un cambiamento del sistema di detenzione. La Libia, per tanti motivi, è un Paese con cui dobbiamo cooperare. E questo tocca anche il tema dell'immigrazione, che è un problema che non si può far finta che non esista. Il governo come può affrontare questo problema? Deve avere prima di tutto un approccio umano, secondo equilibrato e terzo efficace. Queste sono le direttive che mi sono dato. I licenziamenti? La posizione del governo è la stessa del decreto legislativo passato e prevede lo sblocco dei licenziamenti a giugno, a seconda dei due tipi di ammortizzatori sociali, e poi ad ottobre per l'altro".

ORE 19.35 - Draghi: "Ci saranno assunzioni mirate"

"Ho voluto io il ministro Speranza nel governo perché ne ho molto stima. Oggi abbiamo discusso di una delibera del CdM e se servirà ci sarà un altro decreto. Il Pnrr? È prevista una struttura centrale con funzioni di coordinamento: riceverà cioè denaro dalla Commissione Europea e lo darà agli Enti attuatori in base ai lavori in corso. Il Pnrr prevede dei punti di controllo, degli obiettivi progressivi nel corso di questi investimenti e servirà a valutare la coerenza tra investimenti e il piano. La struttura di controllo specifico dirà invece se i soldi sono stati spesi in linea con le norme. Stiamo ancora elaboranzo la composizione e la sede. Si tratta di una struttura centrale e non periferica e rappresenta la presenza del governo. La responsabilità sarà dell'Ente attuatore. Il 30 aprile consegneremo il piano, ma sono venute fuori due cose: Enti locali e Regioni dovranno coordinarsi, e c'è grande disponibilità ad intendersi. Gli Enti locali non vorrebbero prendere ordini e le Regioni devono invece valutare, ma troveranno loro il giusto modo. Le assunzioni? L'aggiornamento delle competenze attuali è previsto ed è in linea con le settimane di riapertura e non di chiusura. Già col precedente decreto avevamo riaperto le scuole ai più piccoli e ai concorsi. È tutto previsto nel Pnrr ed abbraccia anche il programma di digitalizzazione, e quindi anche di assunzioni mirate. Cambiare il contesto istituzionale? Dai vari interventi mi è venuto da concludere che noi non abbiamo credibilità come capacità di investire e l'abbiamo persa tanti anni fa, non negli ultimi 5-10 anni. Ci sono centinaia di miliardi appostati in bilancio per investimenti mai fatti. Dobbiamo cambiar tutto per diventare credibili e per superare gli ostacoli a livello politico, istituzionale, amministrativo, contabile e giudiziario. Sono tutte aree dove occorre chiedersi se l'attuale contesto istituzionale sia adatto a procedere con rapidità, efficienza ed onestà  all'attuazione di questo piano".

ORE 19.20 - Draghi sullo Sputnik, il Monte dei Paschi di Siena e la digitalizzazione della pubblica amministrazione

"Parto dalle cose terrificanti: nell'ultima conferenza stampa ho parlato dell'importanza di riacquisire il gusto, e non il rischio come diceva Macron, del futuro. Lo Sputnik? Si possono fare questi contratti. Da quello che ci hanno detto, le capacità produttive sono molto limitate, e parlo di dosi non interessanti per un Paese. Se le consegne saranno rispettate, l'Italia ha tutte le dosi necessarie per quest'anno. È da verificare se lo Sputnik sia un vaccino che si presta alle varianti attuali e a quelle che verranno fuori nei prossimi mesi. Il 65% delle dosi è per la Russia, solo il 35% per l'estero: la priorità, quindi, sono i vaccini che hanno partecipato a gare europee. Il Monte dei Paschi? Non sappiamo se si fonderà con Unicredit o altre banche, lo vedremo più avanti, non so nulla ora. Per tornare al futuro, questo è stato un anno di depressione, che ha limitato le interazioni sociali e la digitalizzazione sarebbe stata l'unica via d'uscita per continuare a fare almeno in parte la nostra vita normale. Non poterlo fare è stata una grande frustrazione. Questo divario digitale segue il divario che vive in assoluto il nostro Paese, anche nell'istruzione, che divide varie Regioni. Ci sono stati studenti più penalizzati a causa della mancanza di banda larga, e questo rientra tra le principali priorità del governo. Ho discusso sul Pnrr ed è una missione trasversale su tutti i progetti e passa su una digitalizzazione del sistema istruttivo e della pubblica amministrazione. Dobbiamo fare un passo in avanti ed è un passaggio importantissimo. Il lavoro su questo è già cominciato. Digitalizzare e semplificare la p.a. vanno di pari passo e speriamo di poter dare presto notizie migliori. L'impegno del governo, e un po' di tutti, ha messo in evidenza le nostre debolezze strutturali e il Pnrr punta proprio a questo".

ORE 19.10 - Draghi: "Io mi sono vaccinato con AstraZeneca"

"Pensate quant'è importante il tema della riapertura delle scuole. La chiusura è stata motivata dal fatto che i giovani, tornando a casa, avrebbero contagiato genitori e nonni. Se copriamo queste categorie, si possono riaprire le scuole. Noi non vogliamo che si allargano le platee di operatori socio-sanitari, che non sono in prima linea. Ma le responsabilità sono di tutti. Un anno fa, e neanche 3-4 mesi fa, non sapevamo e non capivamo certe cose. Ora ne sappiamo di più. Deve avere coscienza chi salta la fila perché pensa 'Ho la possibilità di farlo'. È un atto che è pieno di responsabilità. Lo scostamento? Quello che è previsto ora è che il ministro Franco presenterà il Def in cui sarà previsto lo scostamento. Poi si presenterà il decreto con una dimensione più grande di quella passata. L'impugnativa della Regione Puglia? Ci stiamo pensando. Come si ricostruisce la fiducia? Dobbiamo ascoltare il professor Locatelli. Nei dati, questo crollo di fiducia in AstraZeneca, si vede meno di quanto si possa immaginare. Oggi ci sono state 293mila vaccinazioni, tra cui anche dosi di AstraZeneca. Non diamo un messaggio a cuor leggero, ma con grande serietà, partecipazione. Io mi sono vaccinato con AstraZeneca, idem mia moglie e non mi è venuto di farlo alla leggera".

ORE 19.00 - Draghi su Pfizer, AstraZeneca e le esportazioni dei vaccini

"Sono molto incoraggiato dal clima di collaborazione e questo clima c'è anche per le vaccinazioni. Non si possono addossare le responsabilità ad una parte sola. Gli eventi sono stati complicati, ma siamo in una fase dirimente. Vaccinare le persone appartenenti a classi a rischio non è solo dovere, ma è interesse delle Regioni, perché così potranno riaprire la propria economia, più in sicurezza e più presto. Ci sarà poi a breve una direttiva del generale Figliuolo: non è importante se saranno ordini o consigli... Conta l'interesse comune, perché riguarda tutti noi. Le 500mila dosi di vaccino al giorno? Il generale Figliuolo mi ha detto 'Sì'. Le responsabilità sono di tanti: è stata una campagna contrattuale un po' leggera. Per inciso, la copertura vaccinale, per gli anni a venire - perché dovremo continuarla per anni, dato che ci sono le varianti - assicuro che i contratti saranno fatti meglio. C'è stato un problema con AstraZeneca, si ha la sensazione che una cosa sia stata venduta due volte, tre volte, sono stati imprevisti non spiegati. Le esportazioni? L'Europa esporta vaccini a tutto il mondo, anche a Paesi che non permettono l'esportazione dei propri vaccini. La motivazione è questa: il principio attivo di molti vaccini che si producono qui viene anche da Paesi che non esportano. Quindi, è complicato interrompere questo flusso. Molti arrivano da BioNPfizer. Con AstraZeneca è stato più facile, perché non rispettano i contratti, ma Pfizer ha dato all'Europa addirittura 10 milioni di dosi in più. Sul blocco delle esportazioni ci deve essere reciprocità: si potranno bloccare a chi le ha già bloccate. La commissione aggiunge che si potranno bloccare anche a chi ha una vasta copertura, come a Dubai. Ora non so quanto queste disposizioni saranno attuate, posso dire che c'è stato un periodo in cui autorizzare le esportazioni non era una cosa da fare".

ORE 18.55 - Draghi: "Alitalia? C'è una trattativa in corso"

"C'è una trattativa tra commissione e i ministri. Non possiamo accettare asimmetrie ingiustificate. Se c'è motivo di trattar male Alitalia rispetto ad Air France, lo vedremo, ma non accetteremo discriminazioni dall'Ue. Si creerà un'associazione che si chiama Ita, ci sarà una forte discontinuità con quanto c'era prima. Ora si parla del logo, ad esempio. A me dispiace tantissimo che non ci sia più l'Alitalia, dopo tanti anni e tanti viaggi, tutti noi ci eravamo affezionati. Fa parte della famiglia, anche se costosa. L'importante è che si regga da sola, senza sussidi e speriamo si risolva tutto in senso positivo. I ministri sono consapevoli quanto me dell'importanza della questione".

ORE 18.50 - Draghi: "Le prossime saranno settimane di riaperture"

"Mancano dosi? C'è stato un solo disguido, il generale Figliuolo ne è consapevole e la cosa è stata chiarita con la Regione Lazio. Io sono ottimista sul piano vaccinale e sul clima di cooperazioni Regioni-Stato. Figliuolo è molto attivo, visita ogni giorno un numero straordinario di Regioni e sono rassenerato da questi sviluppi. Nell'ultimo decreto si dice che 'qualora l'andamento delle vaccinazioni e dei contagi ne mostrasse la possibilità, si possono riconsiderare le cose anche prima del 30 aprile'. Avere delle date implica che io conosca quanti sono i contagi, qual è l'RT, quanto è andata bene la campagna vaccinale. Ci sono delle differenze tra le Regioni e questo dovrà influenzare le riaperture. Sarà più semplice riaprire quando saranno coperte le fasce d'età più deboli. Le prossime settimane saranno comunque settimane di riaperture e non di chiusure".

ORE 18.45 - Draghi: "Riaperture miglior forma di sostegno all'economia"

"Ho visto Salvini e le Regioni, Anci, poi anche Bersani. C'è un equlibrio. Normale chiedere aperture: la migliore forma di sostegno all'economia sono le aperture, ne sono consapevole. Naturalmente dobbiamo condannare la violenza, ma capisco la disperazione a l'alienazione di chi protesta. Voglio vedere nelle prossime settimane di riaprire in sicurezza a partire dalle scuole, obiettivo è un mese di presenza. La stagione turistica? Manca una data. Garavaglia dice a giugno. Speriamo, magari anche prima chi lo sa. Non diamo per abbandonata la stagione turistica, tutt'altro. Bisogna procedere rapidamente nel nostro interesse ad avere un certificato vaccinale. Conterà il dato sull'andamento delle vaccinazioni nelle classi a rischio. Più che preoccuparsi delle complicazioni di carattere etico cominciamo a farlo. Con la disponibilità di vaccini ad aprile possiamo vaccinare tutti gli over 80 e gran parte degli over 75. Penso a un piano di riapertura delle fiere e degli eventi: è il miglior messaggio di fiducia al Paese. Stiamo guardando al futuro delle prossime settimane. Le riaperture dovranno esserci, non ho una data, ci stiamo pensando in questi giorni, dipende dall'andamento dei contagi e dei vaccini".

ORE 18.35 - Draghi: "Gli obiettivi saranno raggiunti"

"La disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua, sta risalendo secondo il trend previsto. Oggi ci sono state più di 293mila somministrazioni. Non ho dubbi sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti. La disponibilità di vaccini che abbiamo in aprile permette di vaccinare chi ha più di 80 anni, in tutte le Regioni, e in parte chi ne ha più di 70. È venuto il momento di prendere decisioni. Questo è al centro delle riaperture. Se riduciamo il rischio di morte nelle classi più esposte al rischio è chiaro che si riapre con più tranquillità. La disponibità dei vaccini c'è e ora tocca al commissario che lavora bene. Il lavoro procede a spron battuto, ora si tratta di fare delle scelte. Sul golden power sono d'accordo con il ministro Giorgetti: va usato quando è necessario ed è previsto dalla legge, per evitare la cessione di asset stranieri. È un uso di buon senso del golden power".

ORE 18.30 - Draghi: "Vaccinate prima gli anziani!"

"Queste ultime settimane sono state piene di cose fatte e poche occasioni di incontro: più che parlare io ascolto le vostre domande. La prima cosa è seguire le linee guida del ministero, del Cts, dei professori Locatelli e Brusaferro. La raccomandazione è usare il vaccino AstraZeneca per chi ha più di 60 anni di età. Quello che deve attirare la nostra attenzione è il rischio di decesso, che è massimo per chi ha più di 75 anni. Quindi bisogna vaccinare prima chi ha più di 85 anni, poi 80, 75, 70, fino a chi ha più di 60 anni. Verrebbe da dire: smettete di vaccinare i ragazzi, gli psicologi di 35 anni perché sono operatori sanitari anche loro. Con che coscienza la gente salta la lista, sapendo che lascia esposta al rischio concreto di morte una persona che ha più di 75 anni o una persona fragile?", afferma Mario Draghi. Il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli aggiunge: "Va ribadito che questo vaccino, Astazeneca, può coprire la popolazione fragili: le scelte fatte fanno riferiemento a eventi trombotici in sede inusuali ma straordinariamenmte rari: 86 casi su almeno 25 milioni di vaccinati".


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