ROMA - L'Italia attende con ansia la data del 26 aprile quando il paese potrà cominciare il suo percorso di riapertura generale, tra i temi più importanti quello del muoversi tra regioni. Il Comitato Tecnico Scientifico starebbe studiando una sorta di pass per agevolare in sicurezza i movimenti, non solo tra regioni ma anche per vari eventi: l'intenzione del governo è limitare al minimo l'effetto del "liberi tutti" ed è per questo che l'idea di introdurre un pass sarebbe già sul tavolo delle discussioni del prossimo decreto che sostituirà quello in vigore fino al 30 aprile.
Pass sul modello Ue: cosa contiene
Partendo dalla base del "Green Pass" dell'Unione Europea il documento che si sta studiando in Italia dovrebbe essere in principio cartaceo per poi evolversi in digitale onde evitare frodi (come successo in Israele), nello specifico dovrà attestare che: il cittadino abbia completato il ciclo di vaccinazione, si sia negativizzato dopo aver contratto il coronavirus o, in particolare, si sia sottoposto ad un tampone molecolare o rapido nelle 72 o 48 ore precedenti. Il dubbio principale è capire chi potrebbe rilasciare il pass (le strutture che fanno tamponi?), e creare una connessione tra questi enti per creare un database con le informazioni relative al lasciapassare.