Bassetti contro il coprifuoco: "Non ha basi scientifiche"

Il professore infettivologo di Genova senza mezzi termini: "Provvedimento liberticida da sette mesi, si estenda alle 24"
Bassetti contro il coprifuoco: "Non ha basi scientifiche"© Ansa
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Matteo Bassetti, direttore Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova, si scaglia contro il coprifuoco delle 22, divieto anti Coronavirus con cui conviviamo da mesi: "Non ha basi scientifiche - dice il professore all'Ansa - vietare di uscire di casa dopo le 22 per ben 7 mesi non è solo un provvedimento liberticida, ma il più liberticida fra quelli che sono stati presi. Una misura non compresa è inutile, può essere persino controproducente". Il problema del coprifuoco dal punto di vista scientifico, precisa Bassetti "è che non abbiamo dati per dire che funzioni. Sappiamo che, da quando è stato istituito, ha dato risultati, ma insieme a altri provvedimenti, come la chiusura di bar e ristoranti. Oggi però non so a cosa serva tra le 22 e le 23, nel momento in cui locali e ristoranti sono comunque aperti".

Bassetti: "Si prolunghi fino alle 24"

Il coprifuoco dovrebbe scoraggiare il movimento delle persone, ma "se le persone sono in giro per 3 ore la sera invece che per 4 ore, si ha solo l'effetto contrario a quello voluto, perché fanno la stessa cosa per un'ora in meno, quindi si concentrano di più, si assembrano di più e ci sono più contatti. Non ha nessun razionale". Inoltre, per Bassetti "va valutato l'impatto della durata del coprifuoco: lo abbiamo iniziato a ottobre e siamo a maggio. Sappiamo che più tempo durano le misure e meno vengono rispettate. Se si vuole continuare su questa strada bisogna trovare un compromesso, ovvero prolungarlo fino alle 24. Poi, con il caldo e l'aumento dei vaccinati, la situazione migliorerà e si potrà pensare di togliere questo limite, come hanno fatto altri paesi europei. Anche per non castrarci dal punto di vista turistico. Non ho mai avuto problemi a ribadire l'importanza di mascherine e distanziamento". Le misure, conclude il professore dell'Università di Genova, "vanno prese se sono comprese e rispettate. Se i cittadini non le comprendono e non le rispettano, come stiamo vedendo in questo caso, sono inutili". 


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