Matrimoni, battesimi, feste: serve il green pass anche in zona bianca

Arrivate le nuove linee guida dopo le richieste di integrazione del Cts: ecco cosa bisogna sapere
Matrimoni, battesimi, feste: serve il green pass anche in zona bianca© ANSA
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ROMA - Dopo il confronto con il Cts, che aveva chiesto alcune integrazioni, il minstero della Salute ha indicato quali comportamenti bisognerà seguire a partire da lunedì 31 maggio quando nelle tre regioni promosse in zona bianca (Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Molise) si potrà ripartire con feste di nozze, fiere, congressi, parchi a tema, piscine al chiuso, sale giochi e centri benessere. Un decisione che arriva in anticipo rispetto al calendario previsto per le zone gialle, ma ecco quali sono le novità emerse nelle nuove linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali.

Matrimoni, battesimi e comunioni

Gli ospiti delle cerimonie per matrimoni, battesimi e comunioni dovranno sempre esibire il green pass, vale a dire il certificato di vaccinazione, il certificato di guarigione o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti, come previsto dal decreto del 18 maggio. Arriva un tetto al numero degli invitati, introdotto anche per ristoranti e spiagge. E si specifica che in tutte le attività "devono essere usati da parte dei lavoratori dispositivi di protezione delle via aeree finalizzati alla protezione del contagio". Nelle linee guida regionali delle cerimonie non si cita il green pass per gli invitati. L’obbligo è stato introdotto dal decreto riaperture del 18 maggio per le regioni gialle, dove rimane la necessità per gli invitati di esibire certificato vaccinale, certificato di guarigione o tampone negativo. E sarà necessario anche in zona bianca come precisato in serata dalla Conferenza delle Regioni.

Ristoranti, salta il limite dei 4 commensali

Nei ristoranti va previsto un numero massimo di presenze "in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d'aria".. La mascherina va indossata solo quando non si è seduti al tavolo. Per il resto va assicurato il mantenimento di almeno 1 metro di distanza tra i clienti di tavoli diversi. E sono invariate le regole sui menù che devono essere consultabili attraverso soluzioni digitali oppure su carta plastificabile. Dal decreto del 18 maggio è scomparso il riferimento alle regole previste dal Dpcm del 2 marzo. E perciò salta il limite dei 4 commensali non conviventi che possono sedere allo stesso tavolo.


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