Covid, monito dagli Usa: anche i vaccinati trasmettono la Delta

Anthony Fauci cita dei dati riportati dal Cdc: "Il livello di infezione nelle mucose di una persona vaccinata è lo stesso di quello di un soggetto non vaccinato"
Covid, monito dagli Usa: anche i vaccinati trasmettono la Delta© EPA
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ROMA - Anthony Fauci, capo consulente medico della Casa Bianca, ha affermato che "...si può presumere che le persone vaccinate possano trasmettere il virus come possono farlo le persone non vaccinate. È un evento molto insolito e raro, ma si verifica". I vaccinati, però, si infettano molto meno e le probabilità che trasmettano il virus sono molto basse. Nel promuovere la campagna vaccinale contro la variante Delta (che ora è il ceppo dominante negli Stati Uniti), Fauci ha ricordato che, con la vaccinazione completa, scendono le probabilità di contagiarsi e di trasmettere il virus, ma ha anche citato "nuove prove scientifiche" in possesso dei Cdc che mostrerebbero "che il livello di infezione nelle mucose di una persona vaccinata è lo stesso di quello di un soggetto non vaccinato".

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Usa, mascherine al chiuso anche per i vaccinati: preoccupa la Delta

Sarebbero questi nuovi dati ad aver convinto il Center for Disease Control and Prevention (Cdc) statunitense a emettere la raccomandazione sulle mascherine nei luoghi chiusi. Il Cdc parla di studi che "saranno pubblicati a breve" e alcuni scienziati hanno fatto appello perché fossero subito disponibili, ma per ora nessuno li ha letti. Quanto è contagioso un vaccinato infettato dalla Delta? La variabile dipende da due fattori: efficacia dei vaccini e capacità di trasmissione. Sappiamo che un vaccinato è ben protetto: questa tutela, che riguarda la singola persona, "in entrata" si misura con il dato sull'efficacia dei vaccini (di solito calcolato solo sui sintomatici). La capacità di trasmissione (o il tasso di "infezioni secondarie"), invece, determina la potenzialità, da parte di un vaccinato contagioso, di infettare gli altri, quindi la mancata protezione "in uscita". Su questo fattore, tuttavia, non esistono studi pubblicati finora. L'efficacia di vaccini usati in Italia si stima sia all'88,15% per gli immunizzati con 2 dosi. Gli ultimi dati inglesi parlano di una protezione (con 2 dosi) contro la Delta dal 65 al 90 per cento. Si immagini un ambiente chiuso con uno o più positivi: se i presenti sono tutti vaccinati, se ne infettano, nel peggiore dei casi, 35 su 100; se non sono vaccinati, la percentuale può salire al 100%. I vaccini prevengono l'infezione perché gli individui non infetti non la possono trasmettere. La protezione è alta ma non totale. Un'indagine israeliana in questo ambito è stata effettuata a febbraio e pubblicata su Nature il 29 marzo: ha analizzato persone risultate positive dopo il vaccino Pfizer. La carica virale era ridotta di 4 volte per le infezioni verificatesi 12-28 giorni dopo la prima dose. Le ricerche condotte sulla variante Alfa ci portano a credere che, pur considerando la maggior contagiosità della Delta, i vaccinati siano protetti dal contagio (tra il 65 e il 90%) e, se anche contagiati, abbiano scarse probabilità di trasmettere il virus.

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Il vaccino protegge dalla variante Delta? I dati

Se un vaccinato incontra una persona non vaccinata, il primo sarà «poco contagioso», ma la seconda non avrà scudi di protezione e sarà totalmente suscettibile al (pur debole) virus del vaccinato. L'incognita resta la peculiarità della Delta e capire come (e se) si comporti in modo differente dalle altre varianti. Si sa che la sua corsa non si ferma proprio grazie alla sua capacità di contagiare, stimata tra il 40 e il 60% più alta rispetto alla variante Alfa, a sua volta il 50% più infettiva del ceppo Wuhan originario del Sars-CoV-2. Da una recente ricerca di scienziati cinesi pubblicata online e non ancora sottoposta a revisione si apprende anche che le cariche virali misurate sulle infezioni da variante Delta sono state 1.260 volte superiori rispetto ai valori dei ceppi precedenti. Lo stesso Fauci, però, ha fatto notare che non ci sono dati clinici su cosa significhino le alte cariche virali in termini di trasmissione: non necessariamente comportano una maggiore capacità di diffusione del virus. Quello che è certo, perché già calcolato, è che in buona misura i vaccini bloccano anche i contagi della variante Delta: il sistema sanitario nazionale inglese (Phe) ha stimato che fino alla data del 23 luglio i vaccini hanno prevenuto 22 milioni di infezioni.


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