A Bologna c'è una "stanza degli orgasmi": ecco la Orgasmatron Redux
BOLOGNA - Chi si troverà a passare per le Serre dei Giardini Margherita a Bologna potrebbe vedere una nuova struttura all'interno del parco: è la Orgasmatron Redux, una vera e propria piccola stanza degli "orgasmi" inaugurata in collaborazione con Kilowatt e MAMbo. L'opera è stata realizzata da Norma Jeane, artista di Los Angeles di cui però non si conosce la vera identità, che ha iniziato a progettarla partendo dagli studi di Wilhem Reich, collaboratore di Freud fuggito in America durante il periodo nazista e inventore delle camere orgoniche. Come funziona? Semplice, basta mettere un paio di cuffie e restare seduto. "Ammetto di sentirmi un po’ più rilassato, ma niente di più", confessa un giovane che ha utilizzato il macchinario. "Molto piacevole", afferma invece un altro ragazzo, aggiungendo tuttavia un consiglio per i prossimi avventori: "Forse è meglio provarlo di sera, perché quando fuori c’è ancora il sole, lì dentro fa molto caldo". Secondo Gaspare Caliri di Kilowatt "il risultato finale dipende anche dallo stato d’animo individuale di ciascuno. Infatti un altro aspetto caratteristico di quest’opera è che rende indecidibile quanto una persona stia sentendo l’effetto di qualcosa o quanto decide di sentirlo".
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Orgasmatron: la macchina degli orgasmi è un accumulatore orgonico
L’opera è in tutto e per tutto un "accumulatore orgonico", una grande scatola con pareti, di legno esternamente e di lamiera internamente, riempite con strati alternati di lana di pecora non trattata e di lana d’acciaio, in modo da trattenere meglio gli ormoni, dentro alla quale si cerca di accelerare il piacere coinvolgendo più sensi. L’ambiente è illuminato di rosso, "con una frequenza ideale per stimolare il sistema endocrino", mentre quasi in modo impercettibile in tutta la cabina, dotata di finestrella e di una seduta quotidianamente impregnata di ormoni, viene spruzzata una soluzione di copuline e ferormoni e in cuffia si sentono "toni binaurali per la stimolazione di beta-endorfine", assicura Caliri.
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"Orgasmatron gioca fra scienza e parascienza"
All'interno Orgasmatron Redux può ospitare fino a due persone alla volta, ma adesso è utilizzabile solo singolarmente per le norme anti-Covid, "Un po’ gioca sul discrimine fra scienza e para-scienza", sottolinea il co-fondatore di Kilowatt. "Tante cose che rientrano nell’opera sono a cavallo fra i risultati della ricerca scientifica su qualcosa e l’impossibilità di riuscire ad ottenerli. Ad esempio -prosegue- è dagli anni settanta che si sta cercando di capire se le stesse copuline, che sono ormoni di origine femminile, possano avere un qualche tipo di impatto sulla reattività sessuale, ma tuttora ci sono solo pareri discordanti". Quel che è certo, è che la stanza degli orgasmi resterà alle Serre fino a quando ci saranno persone interessate a provarla. "Di sicuro si tratta di un’esperienza divertente e capace soprattutto di affrontare in maniera anche ironica alcuni temi molto importanti - conclude Caliri- fra cui il rapporto fra umanità, scienza e natura".