Ercolano, impiegata comunale si spoglia in streaming: sindaco furioso

"È vergognoso! Avvieremo subito un procedimento disciplinare", le parole di Ciro Buonajuto dopo il servizio di Striscia la Notizia
Ercolano, impiegata comunale si spoglia in streaming: sindaco furioso
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ERCOLANO (Napoli) - Rischia il licenziamento l'impiegata del Comune di Ercolano sorpresa da 'Striscia la Notizia' mentre intrattiene gli utenti di Internet improvvisando spogliarelli a pagamento durante l'orario di lavoro. Come documentato dall'inviato del tg satirico di Canale 5, Luca Abete, la dipendente non esita a spogliarsi in diretta streaming davanti alla telecamerina del pc dell'ufficio fino a coinvolgere anche alcuni uomini, forse colleghi di ufficio. Inevitabile per la donna, impiegata in servizio al settore cimiteriale, ma anche per gli altri una volta che saranno individuati, l'avvio di un procedimento disciplinare. Lo annuncia il sindaco della città vesuviana, Ciro Buonajuto: "È vergognoso! Avvieremo subito un procedimento disciplinare nei confronti della dipendente e di chiunque sia coinvolto, valutandone finanche il licenziamento. Il comportamento di un singolo non può gettare fango su una intera comunità che da anni porta avanti la sua battaglia contro ogni forma di illegalità e che punta su cultura e turismo per mettersi alle spalle un passato difficile".

"La donna diffondeva i filmati online"

Le immagini trasmesse da Striscia, tuttavia, non lasciano dubbi: le dirette in streaming, con tanto di spogliarelli, avvenivano dall'ufficio durante l'orario di lavoro e, sempre da lì, la donna diffondeva i filmati su una piattaforma online a pagamento, a discapito del lavoro. Ne sono la prova le risposte spazientite che la signora riserva ai cittadini che hanno l'imprudenza di disturbarla al telefono mentre è impegnata nelle sue esibizioni. A chi le chiede informazioni l'improvvisata spogliarellista risponde senza nascondere un certo fastidio: "Signora, il pomeriggio è chiuso. Chiami domani mattina. Il pomeriggio siamo chiusi! Ho delle cose da fare. Siamo chiusi al pubblico". Stessa sorte per una cittadina che bussa alla porta e chiede lumi sulla pratica di un parente defunto negli anni Cinquanta: "Non glielo so dire, registri così vecchi no... Non la so aiutare". Inevitabile lo sdegno degli utenti e in tanti si sfogano sui social. Sulle pagine Facebook c'è chi ne chiede il licenziamento e chi invoca assunzioni di giovani motivati da anni in attesa di un lavoro, e chi parla di condotta "indecorosa". 


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