“Kalashnikov puntati alla testa”, terrore a Uno Mattina

La giornalista Stefania Battistini stava per collegarsi con il programma Rai, quando alcuni militari ucraini hanno fatto irruzione nell’hotel in cui soggiornava
“Kalashnikov puntati alla testa”, terrore a Uno Mattina
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Momenti di puro terrore per alcuni giornalisti Rai. In Ucraina per raccontare il conflitto con la Russia, l’inviata Stefania Battistini e i colleghi Simone Traini e Mauro Folio hanno rischiato di morire sotto i colpi dei militari ucraini, poco prima di un collegamento con Uno Mattina. “Eravamo in camera, in diretta con Uno Mattina, abbiamo sentito urlare, sbraitare e sbattere la porta. Sono entrati due agenti armati e con il mefisto, hanno buttato giù i due operatori di ripresa a terra, con il ginocchio sulla schiena e facendogli alzare le mani. Non capivano nulla di inglese quindi ci hanno tenuto dieci minuti urlando come pazzi, col kalashnikov puntato alla testa dei colleghi”, ha rivelato la Battistini a AdnKronos.

A far scattare l’allarme la direttrice dell’hotel

“Continuavano a chiederci: ‘Perché siete nel nostro Paese?' - racconta la giornalista -. Io, forse perché pensano che le donne siano meno pericolose, sono stata delegata alla ricerca dei documenti”. A far scattare l’allarme il personale dell’hotel in cui i tre soggiornavano. “Credo siano stati chiamati dalla direttrice dell'albergo, che credo li abbia chiamati per segnalare un'attività secondo lei sospetto”. “Se mi sono spaventata? Certo quando vedi un collega con un'arma puntata alla testa ti preoccupi”. Alla fine è arrivata la polizia in borghese, che si è scusata con i tre inviati.


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