Locatelli e gli incredibili retroscena sugli ospiti vip al suo ristorante: "Madonna mangia sempre una pasta speciale"

Lo chef italiano protagonista del programma Masterchef racconta la sua vita a Londra: "All'inizio fui bullizzato nelle cucine. Re Carlo l'ho ospitato spesso. Harry anche veniva, poi ha conosciuto Meghan e non si è più visto"
Locatelli e gli incredibili retroscena sugli ospiti vip al suo ristorante: "Madonna mangia sempre una pasta speciale"© ANSA
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Lo chef Giorgio Locatelli, volto famoso di Masterchef, 59 anni, da tanto tempo trasferitosi a Londra per portare avanti il suo ristrorante ormai diventato un punto di riferimento per le star mondiali e non solo, ha raccontato al Corriere della Sera alcuni interessanti retroscena sui tanti ospiti prestigiosi che vengono a mangiare i piatti da lui preparati. Arrivano da ogni parte del mondo e ricoprono incarichi di ogni genere, dalla politica alla musica, fino allo scintillante jet set cinematografico. 

"Le serate con Re Carlo e i figli"

"Ho ospitato nel mio ristorante il Re Carlo quando era ancora principe di Galles, con lui c'era Camilla e altri ospiti. I reali che sono venuti qui, incluso William e il principe Harry nella fase pre-Meghan, adorano mangiare i miei tortellini", ha raccontato lo chef. "Il conto però non glielo porto mai al tavolo ma lo faccio recapirare a Clarence House dove poi mi saldano con un assegno". 

"Madonna mangia pasta vegana"

Un'altra grande ospite del ristorante di Locatelli è la celebre cantante Madonna. "E' venuta l'altra sera con i figli, prenota sempre lo stesso tavolo. Quando abitava qui dietro chiedeva di farsi mandare una bottiglia di acqua minerale a casa. Da noi mangia la pasta vegana".

Locatelli: "Nel mio ristorante non ci sono paparazzi"

I vip scelgono il locale di Locatelli per la sua rinomata riservatezza ("Non ho mai fatto venire un fotografo, i paparazzi restano lontani dalla mia zona") ma all'inizio non è stato facile per lo chef italiano che da dicembre tornerà su Sky con la nuova edizione di Masterchef: "Da giovane nelle cucine fui bullizzato perché italiano, mi chiamavano wop che è un insulto razzista pesantissimo. Poi però il fatto di essere italiano mi ha aiutato perché in giro per Londra siamo visiti di buon occhio". 


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