Non migliora la situazione di Dani Alves. L'ex calciatore di Barcellona e Juventus è in carcere da più di un anno per accusa di stupro e rischia nove anni di reclusione. Nella seconda udienza del processo, svoltosi presso il tribunale di Barcellona, la Mossos d'Esquadra (polizia della Catalogna) ha rivelato che le immagini delle telecamere confermerebbero le accuse della presunta vittima. Inoltre, gli agenti avrebbero affermato che la donna era restìa a denunciare per il timore che non le credessero o che la sua identità venisse diffusa.
Prosegue il processo a Dani Alves
Il racconto degli agenti è proseguito nello specificare lo stato di "shock" in cui versava la donna e che la stessa "non voleva soldi, ma solo giustizia". La donna ha confessato di "sentirsi in colpa" per quanto accaduto, anche se i Mossos l'hanno rassicurata dicendo "che la vittima era lei". Inoltre, è stata raccontata anche la dinamica dell'arresto di Dani Alves, definita "discreta", in base a un accordo con l'avvocato del brasiliano, per evitare un clamore mediatico che sarebbe derivato da una "cattura" in uno spazio pubblico.