Verdone: “La mia vita non è stata una passeggiata”

Il regista ricorda la malattia della madre a Vanity Fair: “Quando si è ammalata di una sindrome neurologica rara e spietata per me furono quattro anni di merda…”
Verdone: “La mia vita non è stata una passeggiata”© ANSA
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"Sotto tanti aspetti, un uomo molto fortunato. È successo tutto quello che sognavo potesse succedere. Però poi se rifletto, non è vero che non abbia avuto momenti di grande difficoltà". Si racconta così Carlo Verdone, protagonista della cover di Vanity Fair in edicola dal 29 gennaio, nell'intervista rilasciata al vicedirettore Malcom Pagani. Tra i momenti più duri la malattia della madre, "la persona a cui volevo più bene al mondo" , e la separazione dalla moglie Gianna Scarpelli. "Quando mia madre si è ammalata di una sindrome neurologica rara e spietata per me furono quattro anni di merda. Era la persona a cui volevo più bene al mondo, la vedevo sfiorire e il solo guardarla mi faceva disperare. Era arrivata a pesare 39 chili. Con la tristezza e il cuore rotto, dovevo continuare a far ridere e la scissione era brutale. Durante il giorno giravo Acqua e sapone e al tramonto tornavo da lei. Nuotare tra Natasha Hovey, la Sora Lella, Padre Spinetti e il dolore reale fu un'esperienza tremenda. Stavo perdendo mia madre e mi ricordo che faticavo a perdonarmi perché desideravo morisse il prima possibile. Non si poteva vedere una persona ridotta così. Non si poteva accettare di sapere che soffrisse così tanto". Commovente anche il ricordo della separazione: Verdone racconta di essersi presentato davanti al giudice senza un avvocato, lasciando decidere tutto alla moglie: "Fu brutto, ma Gianna si dimostrò speciale. Accettai ogni decisione senza fiatare e poi alla fine della liturgia lei si avvicinò: "Che fai quest'estate? Parti? Hai programmi?". Finì con una vacanza in Sardegna tutti insieme. Pagani gli chiede un giudizio su Tolo Tolo di Zalone: "Ha fatto un tentativo: alcune cose funzionano, altre meno - risponde Verdone -. Ma anche se da spettatore posso criticare, apprezzo lo sforzo, il coraggio e l'intenzione di fare qualcosa di lontano dai suoi precedenti. In fin dei conti pur essendo due persone completamente diverse e pur essendo la sua comicità molto lontana dalla mia, capisco le mille tensioni che ha avuto. Lo rispetto. Non è certo uno sciocco. Ha rischiato sapendo di rischiare".


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