Vasco Rossi: "Sono sopravvissuto alle Br, alla droga, alla depressione e al coma"

"È veramente un brutto periodo. Per tutti. Una catastrofe planetaria che nessuno avrebbe potuto immaginare"
Vasco Rossi: "Sono sopravvissuto alle Br, alla droga, alla depressione e al coma"© ANSA
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ROMA - "Se non sono un sopravvissuto io... io sono un Super Vissuto!". Così cantava Vasco Rossi agli inizi dei lontani anni '90 e continua a sostenerlo anche all'amico Cesare Cremonini, direttore per un giorno della rivista Vanity Fair. Il cantante di Bologna ha invitato il rocker a parlare del momento che stiamo tutti vivendo, fra quarantene, Covornavirus e lockdown. "È veramente un brutto periodo. Per tutti. Una catastrofe planetaria che nessuno avrebbe potuto immaginare, sarebbe stato peggio solo se ci avesse colpiti un meteorite! Nessun sistema sanitario può reggere a lungo in una emergenza del genere. E noi? Dovremo ancora stare chiusi in casa. Per noi che abbiamo bisogno di urlare, di cantare, di 'assembrarci'… è ancora molto lontana la possibilità di fare concerti, ma sopravviveremo anche a questo". Sono queste le parole con cui Vasco Rossi ha raccontato le prime impressioni a Cremonini che poi ha chiesto di raccontare gli inizi della sua carriera musicale: "Sono sopravvissuto alla 'noia'. Vivendo a Zocca sapevo che da lì bisognava partire perché se sei in pensione ci stai benissimo, ma a 20 anni non c’è niente da fare. Così creai Punto Radio con il mio gruppo di amici storici".

"Sono sopravvissuto agli anni ’70. Quando c’erano gli anni di piombo, le Brigate rosse, Lotta Continua e Potere Operaio". Ha continuato Vasco Rossi che non ha mai preso uno schieramento ideologico: "Sembravano dei matti quelli che si chiamavano “potere operaio” ed erano studenti, come gli altri che si chiamavano 'Lotta Continua', e poi al pomeriggio tornavano tutti a casa, dai genitori perché erano studenti e la loro lotta continua finiva lì". Il racconto continua con gli anni '80 definiti i più stupidi del secolo, ma anche i più belli e divertenti, quelli del sogno rock realizzato con canzoni che erano sberleffi e provocazioni contro i perbenisti, i moralisti, i furbetti: "Sono sopravvissuto alla droga e agli eccessi di quegli anni. Ne ho combinate di cazzate, Ma le ho anche pagate tutte". Poi tocca agli anni '90: "Sono riuscito a tenere in piedi la famiglia! Grazie naturalmente alla Laura che ne è stata l’artefice e una compagna straordinaria. Abbiamo amato il 'progetto famiglia', qualcosa di solido che si costruisce insieme, che va oltre alla passione e si trasforma via via in affetto, amore". 

Il racconto di Vasco arriva agli anni 2000 e alla depressione per la morte di alcuni suoi amici. Il periodo dal 2010 al 2020 invece è stato segnato da alcune battaglie importanti: "Tre malattie mortali, nel 2011, quando sono andato in coma per 3 o 4 volte". Infine la rockstar italiana ha concluso: "Sopravvivrò anche al Covid a meno che non muoia di noia per il lockdown. Ho una nuova canzone che esce il 1 gennaio 2021 e sarà una canzone d’amore".


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