Achille Lauro c'è "cascato di nuovo", è proprio il caso di dirlo. Il cantante romano ha stupito Sanremo con una spettacolare e radicale esibizione dal significato misterioso. "Sono il punk rock, la cultura giovanile, San Francesco che si spoglia dei beni, Giovanna D'Arco che va al rogo, Prometeo che ruba il fuoco degli dei, l'estetica del rifiuto dell'appartenenza all'ideologia. Dio benedica chi se ne frega".
Sanremo, Achille Lauro statua greca
Achille Lauro, Boss Doms e Fiorello
Questo l'esordio, prima che Achille Lauro faccia il suo ingresso in scena: vestito da sposa, il cantante scende la scalinata sventolando una grande bandiera tricolore sulle note appena accennate dell'inno d'Italia e della marcia nuziale. Il bacio è tutto per Boss Doms, replicando così la scena dello scorso anno. Attacca poi con "Me ne frego" e "Rolls Royce" in duetto con un Fiorello vestito con mantello nero e corona di spine. Alla fine dell'esibizione, lo showman è entrato talmente nella parte da non riuscire più a muoversi: "Non posso parlare, sono ligio al mio ruolo, sono un olio, un quadro di Achille Lauro". Immobile sul palco, Fiorello viene portato via di peso.
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