Placido Domingo e le scuse all'Orchestra dell'Arena di Verona: la figuraccia e il gesto polemico

Il tenore ha inviato una lettera di scuse per quanto accaduto nell'anfiteatro romano nei giorni scorsi: i dettagli
Placido Domingo e le scuse all'Orchestra dell'Arena di Verona: la figuraccia e il gesto polemico© ANSA
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Placido Domingo ha inviato una lettera  al presidente della fondazione Arena, il sindaco di Verona Damiano Tommasi, e al sovrintendente e direttore artistico Cecilia Gasdia dove scrive: "Non ci sono scusanti" ed ancora "un dispiacere grande tanto quanto l'amore che porto nel cuore per l'Arena" in riferimento all'esito delle due serate che la scorsa settimana che lo hanno visto in scena nell'anfiteatro veronese. Stando alle anticipazioni che si leggono in rete, nella sua missiva  l'81enne musicista spagnolo fa autocritica circa le sue performance come interprete del Verdi gala night e poi sul podio per dirigere Turandot di Puccini.

Le parole di Placido Domingo

"Sono consapevole che il livello della mia prestazione artistica per le serate del 25 e del 26 agosto non è stato all'altezza delle mie e delle vostre aspettative", ha scritto il tenore nella sua lettera inviata tramite la Gasdia all'orchestra, in riferimento al fatto che agli applausi finali al termine della recita di Turandot non avevano voluto alzarsi in piedi. Il gesto ha avuto una risonanza mediatica immediata, tanto che in molti hanno suggerito il ritiro di Domingo. Quest'ultimo in sua difesa ha affermato: "Per stare sul palcoscenico e ancora di più sul podio la concentrazione è fondamentale. Purtroppo in quei giorni a Verona ammetto di essere stato molto provato". Ed ancora: "Ho confidato fino all'ultimo che l'energia positiva di una Arena gremita e di tutti i suoi lavoratori potesse darmi la forza di portare avanti queste due serate, dove ho comunque cercato di dare il massimo per il pubblico, giunto in gran parte da molto lontano, e per il rispetto che sento verso tutti coloro che hanno lavorato per creare uno spettacolo nato appositamente per me".

 I ringraziamenti

Dopo aver ringraziato tutti, il suo pensiero è soprattutto per l'orchestra: "che non si sono alzati agli applausi finali della Turandot: amano il loro lavoro e amano l'Arena e credo sia questo che hanno voluto significare con il loro gesto. Un gesto che, non lo nascondo, mi ha molto ferito, ma da musicista sento che è stato un atto di rispetto verso lo standard artistico che l'Arena rappresenta. Con la vostra professionalità mi avete sostenuto in una serata nella quale ero davvero in difficoltà, tutti protesi verso l'obiettivo di una resa musicale degna della fama della vostra meravigliosa Arena".


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