Bettarini vuota il sacco: "Così ho scoperto il tradimento di Simona Ventura”

L’ex calciatore parla della sua storia finita con la conduttrice e showgirl italiana e torna anche sul Grande Fratello Vip: “Nessuna bestemmia, volevano cacciarmi”
Bettarini vuota il sacco: "Così ho scoperto il tradimento di Simona Ventura”
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ROMA - “Non sono mai stato uno stinco di santo, ma davanti a una separazione le responsabilità sono sempre 50 e 50. Quando giocavo in altre città, ero sempre io a correre a casa dopo una partita per stare con moglie e figli. Avrei avuto bisogno della sua presenza, certe mancanze le ho accusate. Se preferisci la carriera alla famiglia, prima o poi la paghi”. Stefano Bettarini in un’intervista al Corriere della Sera racconta la storia finita con Simona Ventura. Il primo incontro, il matrimonio, poi l’addio: “Mi hanno fatto passare come un donnaiolo perché era la soluzione più comoda, ero io quello mediaticamente più debole. Poi è venuto fuori che in realtà la separazione è avvenuta in seguito a un suo tradimento. Ingaggiai un investigatore privato, tenni la cosa nascosta per un po’ ma poi sbottai. Se avessi aspettato, avrei scoperto molto altro. La chiamai, dopo due secondi avevo il suo avvocato in casa”.

Bettarini e la squalifica dopo la bestemmia al Grande Fratello Vip

Porca madosca è una bestemmia? Semmai è un modo per evitarla, sono anche credente. La verità è che mi avrebbero cacciato per un qualsiasi altro motivo. Dovevano trovare un pretesto e hanno trovato quello più triste. Per ciò che ho sempre dato a Mediaset, mi sarei immaginato un trattamento diverso. Sono stato bandito dalla rete, nessuno mi ha dato la possibilità di spiegare la mia versione. Ma si sa, nella tv come nel calcio non c’è riconoscenza. Dentro la casa c’erano delle donne con cui avevo avuto una storia, temevano che potessi svelare qualcosa. Si sono lamentate con i loro agenti, che hanno fatto pressione sugli autori. Mi hanno puntato la telecamera addosso 24 ore su 24, prima o poi la cavolata me l’avrebbero fatta pagare. Fra i potenti vincono i potenti, non Stefano Bettarini. Ma io sono diverso da chi subisce un’ingiustizia e sta zitto per convenienza: se ledi la mia immagine, te la faccio sudare. Ti puoi chiamare anche Signorini, che ho fatto rinviare a giudizio per diffamazione insieme a Patrizia Groppelli a causa di un articolo pubblicato su Chi in cui venivo definito un uomo da tenere lontano, tutti muscoli e poca sostanza. Ad aprile ci sarà la prima udienza. Futuro in tv? Mi piacerebbe tornare a fare una trasmissione calcistica. Prima di dire sì al Grande Fratello, lavoravo a Pressing. Maledetto quel giorno in cui ho accettato quella specie di reality, perché altrimenti sarei ancora lì a parlare di cose che mi competono. Il calcio è stata la mia vita, il resto non rientra più nei miei vestiti”.


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