
Uno esce dal campo, vorrebbe sparire e quasi sempre ci riesce. L’altro ha bisogno di condividere qualsiasi cosa, anche il camino di casa pulito alle due di notte, per ricaricare le batterie e ricaricarsi. Il mondo è bello perché è vario, lo sport ancora di più. Sinner e Tamberi sono i migliori nel loro campo, vincono, rivincono, entusiasmano con un solo punto in comune: il successo. Non potrebbero essere così diversi: schivo Jannik, al punto da rifiutare non solo Sanremo ma anche - discutibilmente - l’invito del presidente Mattarella al Quirinale. Sempre al centro del mondo, non solo del suo, Tamberi. Che per annunciare il futuro sportivo si è inventato un conto alla rovescia sui social e ha aspettato - più o meno a sorpresa - la vetrina più nazionalpopolare che ci sia - il festival di Sanremo - per dirci che continuerà fino a Los Angeles 2028.
Sinner e Tamberi: due mondi diversi
Nel linguaggio moderno bisognerebbe dire che ha creato l’hype, l’attesa, e se ti ritagli quella manciata di minuti abbracciato a Jovanotti è innegabile che la missione sia compiuta. In un mondo tutto bianco e tutto nero, i sinnermaniaci diranno che è stata una pupazzata di cui si poteva fare a meno. I tamberimaniaci possono invece sostenere il contrario: lo sport di oggi è anche spettacolo, giusto esserci, uscire dal proprio mondo. Vai dove ti porta lo show e magari pure gli impegni istituzionali. Una cosa è impossibile: chiedere a uno, all’altro e a tutti i campioni come loro che - soprattutto negli ultimi tempi, per fortuna - in Italia abbondano: la via di mezzo. I numeri 1 hanno il mondo contro, sempre al centro del ring, circondati da avversari che vogliono farli a fette a ogni partita, a ogni gara e vivono questa condizione anche lontano dai riflettori. In gara ci piace vederli vincenti, sostenerli, tifare per loro e anche ringraziarli per le emozioni che ci regalano. Ma il ritorno alla normalità fuori dall’evento sportivo, come un interruttore che si accende e si spegne, per loro non esiste: è solo una pausa tra una sfida e l’altra. Sinner è il numero 1 del mondo (anche) perché si ricarica sulle nevi di casa lontano da tutto e da tutti, Tamberi (anche) perché duetta con Jovanotti davanti a dodici milioni di persone. Seguono il loro istinto, la loro passione e inevitabilmente dividono. In fondo, perché scegliere?