Basket, Pullen: "Napoli grazie per la fiducia. Milicic? È bravo"

Dopo il largo successo della Gevi a Sassari, il nostro campionato riscopre l’esperta guardia  americana
Basket, Pullen: "Napoli grazie per la fiducia. Milicic? È bravo"© Ciamillo
Elisabetta Ferri
4 min

Il blitz della Gevi a Sassari è stato il risultato più eclatante, nei modi e per lo scarto inflitto alla Dinamo (90-111) nella prima giornata della serie A di basket. Gli uomini di coach Milicic sono approdati sull’isola sarda e come pirati sono risaliti a bordo per far ritorno a casa carichi del tesoro. In una squadra molto esperta, e forse anche poco considerata nei pronostici vista la classe e il talento di cui dispone, ha brillato soprattutto un veterano del nostro campionato: Jacob Pullen infatti alla sua quarta “evoluzione” italiana dopo le precedenti esperienze a Biella (2011/12, quand’era un rookie), Virtus Bologna (nel 2013, con 186 punti segnati in sole 9 partite) e Brindisi (2014/15). Dopo un anno anomalo passato in Kuwait è tornato per essere di nuovo protagonista. Al debutto ha scritto 17 punti (con 3/5 da tre) e 5 assist in 26’ che gli ha fruttato 20 in valutazione.

Pullen, quale ritiene sia stata la chiave per aprire la porta a questo primo e largo successo?
«La difesa dura e aggressiva che abbiamo messo in atto: ci ha fruttato molti recuperi e la possibilità di distenderci in transizione, che è una cosa che la nostra squadra ama. Inoltre, quando segni così tanti punti facili poi è più facile entrare in ritmo. La verità è che ci siamo preparati molto bene per questa sfida, abbiamo avuto una settimana di lavoro proficuo: ciò che lo staff ha pensato ha poi funzionato sul campo. Una gran bella vittoria per cominciare la nostra stagione».

Quali sono i motivi che l’hanno spinta a tornare nel nostro Paese per la quarta volta?
«Il gm e il coach della Gevi sono le principali ragioni che mi hanno convinto a tornare in Italia, hanno creduto in me e hanno ritenuto di darmi un’altra opportunità per dimostrare che posso stare ancora ad alto livello in Europa. In più conoscevo già Zubcic e questo è stato un altro elemento che mi ha spinto verso Napoli. E poi gli ingaggi fatti mi hanno subito spinto a pensare che potevamo essere una bella realtà».

Che ricordi ha del suo passato italiano?
«Tutte le mie precedenti esperienze qui sono state splendide, a partire da Biella quand’ero ancora molto giovane: un’annata che mi è servita molto come apprendistato. A Bologna e a Brindisi mi sono divertito moltissimo. A Brindisi ricordo che avevamo raggiunto i playoff per la prima volta nella storia del club, mentre alla Virtus ho vissuto uno spicchio di stagione super a livello personale, tirando veramente bene. Inoltre, so che in generale qui si gioca un buon basket, e dunque sono tornato con piacere».

La differenza con il Kuwait, dove ha giocato lo scorso anno, sarà sicuramente molto forte, vero?
«È tutto molto diverso, sia la vita che la pallacanestro. Ho avuto una buona stagione, ma quella del Kuwait è una lega sin troppo “easy”, facile, per intenderci. Sapevo invece che tornando in Europa avrei avuto di più, anche come emozioni».

Le piace il sistema di gioco di coach Milicic, croato, volto nuovo per il nostro campionato?
«Ho già giocato per alcuni tecnici dei Balcani, e conosco la grandissima passione che hanno e la visione che possiedono su questo sport. É giovane ma già bravo: credo che lui rappresenterà una grossa parte della nostra stagione. A tutti, soprattutto ai più esperti, è piaciuto il fatto che abbiano avuto di nuovo fiducia in noi per costruire un’annata di alto livello».

Insomma, quali sono gli obiettivi di Napoli a questo punto?
«Le aspettative le costruiremo giorno dopo giorno, Certo, abbiamo parlato di playoff fra noi, ma l’unico modo di prenderceli è focalizzarci ogni sera su quello che dobbiamo fare per vincere».


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