Basket NBA, i giocatori minacciano un lockout?

La clamorosa cifra incassata dal nuovo contratto tv con ESPN e TNT ha spinto LeBron James a dire: “Chiediamo la nostra parte”. E Deron Williams prevede un'altra serrata
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NEW YORK – A grandi linee, il discorso può essere sintetizzato: «La Lega ha firmato un contratto da 24 miliardi di dollari con ESPN e TNT, gran parte dei quali verranno destinati alle franchigie? Bene, allora i proprietari non possono più lamentarsi dei contratti dei giocatori, che sono i protagonisti del business». Sono bastate poche ore per la discesa in campo di due ori olimpici come LeBron James e Deron Williams, pronti a rivendicare i diritti salariali dei giocatori. «Sento di essere in una posizione di potere, anche senza ricoprire un ruolo nel sindacato giocatori» ha detto James, prima di spiegare la propria posizione.

LOCKOUT – Il contratto tv da 2.66 miliardi l'anno porterà introiti raddoppiati alle 30 franchigie, e i giocatori chiedono una parte congrua. Riaprendo la contrapposizione che tre anni fa portò alla serrata lunga 161 giorni: nel 2011 i proprietari lamentavano perdite per 300 milioni di dollari annui, con 22 franchigie su 30 in deficit, così il contratto collettivo venne firmato soltanto in dicembre (quando i giocatori accettarono di tagliare il proprio indotto dal 57% al 50% sul fatturato complessivo della NBA), e la stagione regolare venne accorciata a 66 partite.

PERICOLO – James è stato chiaro: questa volta i giocatori batteranno cassa. «Ai tempi, i proprietari ci dissero che stavano perdendo soldi, questa volta, in virtù del nuovo contratto tv e di franchigie che vengono vendute anche per 2 miliardi (i Los Angeles Clippers), non potranno dirlo, nessuno crederebbe a questa posizione. Vorremmo evitare un lockout, meglio trovare un accordo alla svelta» ha detto, facendo riferimento ad un contratto collettivo proprietari-giocatori da cui sarà possibile uscire nel 2017. Tra i punti caldi, ci sono i contratti al massimo salariale, quelli per le superstar, che andrebbero a crescere grazie al nuovo accordo televisivo. Ma se James è possibilista, c'è chi è pessimista per non dire bellicoso, come Deron Williams, che durante il lockout 2011 venne a giocare in Turchia, al Besiktas: «Credo che vivremo un altro lockout, nell'ultimo accordo collettivo abbiamo fatto molte concessioni ai proprietari, questa volta ci faremo trovare preparati».


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