Belinelli di nuovo leader: “Virtus, ho ancora il fuoco dentro"

Dopo alcune 'incomprensioni' anche coach Scariolo lo elogia: "Ora sta provando a difendere". Nelle ultime gare ha viaggiato a 14,5 punti di media in  Serie A e in Eurolega
Belinelli di nuovo leader: “Virtus, ho ancora il fuoco dentro"© CIAMILLO
Luca Muleo
5 min

BOLOGNA«Ho ancora il fuoco dentro». Marco Belinelli tra un mese e mezzo sarà un uomo di 37 anni, che da molto ormai non deve dimostrare più nulla. Se non che la differenza tra un campione e un giocatore di talento la fanno ambizione, passione, lavoro, la capacità di mettersi ancora in discussione. L’unico giocatore italiano con al dito un anello Nba era finito fuori dalle rotazioni della Virtus in Europa. Mentre in Italia, dove i bianconeri devono lasciare a sedere tre stranieri, era il turnista da mezza partita e 7-8 tiri con alterne fortune. Non molto per uno con questa storia e quella mano, con la voglia di stare in campo sempre e la convinzione di poterlo fare sempre da protagonista.  

Scariolo

Coach Scariolo, forte di una chimica che nonostante i mille guai di stagione sta lasciando la Segafredo a duello con Milano in campionato e in corsa per i playoff di Eurolega, costretto a scelte inevitabili, aveva chiarito come l’impatto difensivo è un documento senza il quale in Europa non si può viaggiare. Marco con un post di sole emoticon via social aveva lasciato intendere di non aver gradito, dopo una frase sferzante («Belinelli può entrare» a proposito del contributo degli italiani), che per il tecnico era un più complesso dato oggettivo, ma che nel caso di un campione come Beli era sembrato un modo eccessivo di essere diretto. Hanno (avuto) tutti ragione, parafrasando il Sorrentino scrittore di qualche anno fa. Il capitano, che si sentiva da corsa e lo ha dimostrato non solo nelle ultime due e più notevoli performance, i 23 punti contro Brescia domenica sera e i 21 a Lione, vittorie pesantissime. E anche il coach, che ha tenuto il punto, l’ha pungolato, ma senza preclusioni, né a impiegarlo quando possibile se non necessario, né a rendergli il merito dovuto. «Gli faccio i complimenti, al di là della grande prova al tiro, perché da qualche settimana sta davvero provando a difendere, e così è un’altra cosa» ha detto il tecnico domenica. Belinelli, affaticato e con un fastidio alla coscia, avrebbe dovuto giocare una decina di minuti al massimo per lenire l’emergenza data dalle tante assenze (Teosodic, Lundberg, Cordinier e Ojeleye). «Poi la coscia non gli dava fastidio e ha giocato di più – ha spiegato il tecnico -, era fondamentale averlo nel finale. Lo ringrazio per questo passo avanti che ha fatto».  Nessuna pace solo perché non c’erano state guerre, ma visioni opposte sull’impiego e una distanza evidenziata. Due fuoriclasse non potevano però che continuare a remare dalla stessa parte, pur da posizioni apparse diverse e ora invece allineate. La guardia-ala capace di ripensarsi, in un ruolo diverso da quello del profeta tornato in patria. Trasformato nello specialista in grado di spaccare ancora partite di grande importanza, e concentrando tanta qualità in meno minuti rispetto al passato. Ciò che Scariolo s’attendeva da lui a inizio stagione, quando invitava tutti, e gli esterni più degli altri vista l’abbondanza, a evitare musi lunghi.  

Segreto

Da parte sua, Beli a caldo ha svelato il segreto semplice dei giocatori vincenti: «Partite in cui il tiro va dentro, altre in cui va fuori. Di sicuro voglio giocare e vincere». Si è visto quanto negli ultimi 40 giorni in cui il fuoriclasse di San Giovanni in Persiceto ha viaggiato a 14,5 punti di media sia in Eurolega che in campionato. Ma ha fatto anche un salto di qualità difensivo, lo stesso che da qualche mese rende Teodosic difficile da attaccare anche nell’altra metà campo e non solo divino in attacco. Un nuovo Beli, se possibile. La fame di giocare più minuti e di essere sempre protagonista, ma anche la saggezza di accettare un ruolo determinante e recuperare posizioni a testa bassa. Un Belinelli da Nazionale, una porta che lui stesso ha riaperto con vista sull’estate prossima. A vederlo così viene una grande voglia di ritrovarlo presto in azzurro.  


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