Palestrina, Di Loreto: «Cantalice? Non sarà facile»

Il tecnico dopo le dieci vittorie consecutive e i playoff raggiunti: «Quando sono arrivato ho detto ai ragazzi che dovevamo solo vincere. Mi hanno preso in parola»
Palestrina, Di Loreto: «Cantalice? Non sarà facile»
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PALESTRINA (RM) - Le sinfonie di Beethoven sono nove, ma Cristiano Di Loreto e il suo Palestrina hanno già suonato la decima. Gli arancioverdi, dall'arrivo del tecnico a febbraio al posto di Alvardi, non hanno conosciuto altro risultato che non sia stato la vittoria: dieci successi consecutivi e playoff raggiunti matematicamente: “Al mio arrivo ho detto ai ragazzi che per provare a conquistarli bisognava vincere sempre senza fare nessun passo falso, e direi che mi hanno letteralmente preso in parola – rivela il tecnico artefice della risalita del Palestrina -. Ora, però, gli ho fatto notare che se domenica pareggiamo finiamo terzi, e questo in chiave playoff farebbe tutta la differenza del mondo”. Il prossimo ostacolo, infatti, è un Cantalice che, pur stazionando in alta classifica, non ha più nulla da chiedere al campionato: “Mi aspetto una gara simile a quella con la Vis Subiaco – spiega -, dove siamo riusciti a trovare il bandolo della matassa solo a 12' dalla fine. Hanno giocato la loro partita come è giusto che sia, e con il Cantalice sarà lo stesso. I rossoblù hanno un buon organico e hanno lottato per i playoff per gran parte del campionato, non sarà facile”. Di Loreto ha preso in mano un Palestrina per cui i playoff erano un miraggio e centrarli è stata una vera e propria impresa. Con una contemporanea sconfitta del Tivoli in casa con il Passo Corese, ci si giocherebbe addirittura lo spareggio per il primo posto: “A questo non ci penso, direi che è fantacalcio, anche se mai dire mai. Il segreto della nostra stagione? Nessuno, ho fatto tutto con molta semplicità. Il presidente mi ha chiesto di provare a raggiungere i playoff ed io ho lavorato sulla testa dei ragazzi. Complimenti alla loro voglia di rivalsa: senza, tutto questo non sarebbe stato possibile, direi che è stata questa la chiave di volta. L'unico neo di un'annata spettacolare è la questione stadio, con la decisione del Prefetto di far giocare le gare dello “Sbardella” senza tifosi: “Credo che dietro questa scelta ci siano motivi politici. E' davvero un peccato non avere i tifosi dalla nostra parte, ci manca il loro sostegno. Questa è una grande piazza con un bel seguito e sono onorato di essere qui. Il presidente mi disse che non mi conosceva molto bene, non avendo mai affrontato una mia squadra, ma il fatto che abbia stimato il mio lavoro – conclude Di Loreto - per me è stata una grande soddisfazione a livello personale”.


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