Marchisio: «È Allegri che ha riacceso l'entusiasmo»

Il centrocampista juventino esalta il tecnico e spiega: «Lui e Conte sono completamente diversi
Andrea Santoni
7 min

  
FIRENZE - Claudio Marchisio in Aula Magna a Coverciano, tanta Juve, tanta Nazionale, tanto Marchisio, ovviamente. Pronto a giocare, in quale posizione?  «Quella di stare in campo. E Giocare. In vari ruoli io cerco di dare sempre il mio contributo. La mia preferenza però è da mezz’ala. Io, De Rossi, Pirlo? Dipende da come giocheremeo in Croazia. Abbiamo la fortuna di avre giocatori duttili in mezzo al campo...».


Intanto Pirlo, come Tevez, potrebbe lasciare la Juve. Preoccupato?
«Un po’ sì perché sono due grandissimi che hanno dato tanto e che spero potranno dare ancora tantissimo. Spero anche che restino ma sinceramente non lo so».

Marchisio come si sente dopo Berlino?
«Alla Croazia ci arriveremo comunque bene. Sono d’accordo con Bonucci: finire la stagione con una sconfitta non piace e vogliamo rifarci. Incontreremo una squadra che è davanti a noi. Ha qualità e forza fisica. La partita a porte chiuse potrà darci un vantaggio».

Lei sul piano fisico come sta?
«Ho risolto un piccolo stirmanto dell’obliquo addominale, ho recuperato benissimo»

E il suo famoso ginocchio, che è diventato un caso tra Coverciano e Torino?
«Ecco, non voglio riaprirlo più, per rispetto di tutti. La cosa più importante è stare bene»

Ci tolga una curiosità: che fine ha fatto la sua medaglia di Berlino?
«Sul palco l’ho tolta anche io, come Bonucci e Morata. Sono contento che uno giovane come Alvaro non voglia l’argento perché significa  che ha in animo di migliorare. Io però la tengo a casa perché rappresenta comunque una grande emozione;  eppoi perché spero di metterci di ficano quella d’oro».

Per questo obiettivo alla Juve intanto è arrivato Khedira.
«Un’operazione fatta bene. La società sta lavorando bene: continuano ad arrivare giocatori forti, a basso costo»

Marchisio cosa pensa della nuova proprietà del Milan?
«Da dove arrivano i soldi non lo so e non mi interessa;  è giusto farsi la domanda ma spero che facciano crescere il campionato italiano. Da quattro anni si parla di una Juve che non ha più fame e invece siamo sempre lì. Si parla sempre di un campionato facile ma non è affatto vero. Noi facciamo un percorso difficile e l’anno prossimo sarà ancora difficile ma ci saremo. E sarebbe importante ci fosse nuovamente anche Milano».
 

Conte si è detto sorpreso della stagione della Juve. Anche lei? Come descriverebbe Allegri e Conte.
«Allegri e Conte sono completamente diversi per metodi e sistema. Allegri si è calato subito nella parte. Con Conte vissuti tre anni straordinari e se siamo arrivati a giocarci il Triplete è merito anche della crescita fatta con Conte. Allegri ha il merito di averci fatto credere che possiamo stare tra le migliori. Il percorso era iniziato male, ma piano piano cè stata una crescita importante. Insomma, sopreso no, ma dopo ottobre è iniziato la crescita di fiducia. E vincere aiuta a vincere, spartiacque la vittoria di Dortmund».

Come spiega la valutazione di Conte di un anno fa? Avete fatto qualche battuta...
«No, quello no. Dopo tanti anni insieme ci sta che possano scendere le motivazioni. Il nuovo arrivato ha fatto invece aumentare la tensione. E’ stato il primo a crederci»

Ora è arrivato il rinnovo di Allegri.
«Segnale importante e meritato».

E lei?
«Per me non c’è fretta: visto i rapporti che ci sono con il club, quando mi chiamerà si discuterà senza problemi».

Lei pensa di aver appena chiuso con la Juve una stagione irripetibile?
«Irripetibile no, però difficile perché in finale arrivano solo due squadre. In semifinale arrivano sempre corazzate ed è sempre complicato. Per la crescita di questo gruppo, una semifinale di Euro League e l’anno dopo una finale di Champions, debbono essere punti di partenza: l’obiettivo è rimanere costantemente tra le prime sei-otto d’Europa».

Dal Barcellona alla Croazia, un’altra finale...
«La Croazia è molto completa. E anche senza Modric è forte. Loro hanno qualità ed esprianza. A porte chiuse mi è già capitato di giocare;  purtroppo non è mai bello; c’è comunque un’atmosfera strana e aumenta la
concentrazione. Ce ne vorrà contro una squadra tra le più forti, che è prima nel girone con merito, che a Milano ci ha messo in difficoltà, che ha il capocannoniere del girone, Peresic».

Un anno fa si giocava per il Mondiale
«Giusto metterselo alle spalle e ricordarsi la lezione per il prossimo Europeo».

Esistono i presupposti per tornare almeno vicecampioni?
«È presto per dirlo. Ma stiamo lavorando per questo. Eravamo partiti bene con Prandelli, secondi in Europa, terzi in Confederations, e però tutto è finito male al Mondiale. Ora con Conte che si sta calando sempre più e meglio nel ruolo speriamo di arrivare competitivi in Francia, con giovani innnesti più maturi».

Balotelli può rimettersi in carreggiata, come assicura El Shaarawy?
«Glielo auguro. Ci sono sempre alti e bassi. Sono contento che Elsha possa ancora darci una mano, una volta risolti i problemi fisici: è un ottimo giocatore e può serevire a un reparto in cui ci sono state carenze. Io? Sono sempre stato paragonato a Tardelli. Ne sono felice. Ho superato le 300 presenze con la Juve, oltre 50 in azzurro, ma senza trofei tutto questo conta poco».

Marchisio, cosa penso di quello che sta accadendo a Roma: le perquisizioni in via Allegri, lo scandalo scommesse... All’estero che immagine stiamo dando?
«Non è una bella immagine e non fa piacere. Aspettiamo. Ma se dobbiamo guardare a tutto, facciamolo anche per quello che succede alla Fifa. Le nuove figure che verranno dovrannno davvero dare una svolta per un cambiamento a livello mondiale».

Ma c’è indignazione nei giocatori per lo scandalo? Perché non si sente?

«Ognuno ha il proprio ruolo nello sport. Noi dobbiamo occuparci del campo, altri hanno ruoli che dovrebbero onorare al meglio».

Quanto pesano queste vicende, come quella di Conte, per voi? E’ il ct stesso a parlarne
«È inevitabile non leggerle. Ma il gruppo pensa alla partita».
 

 


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