El Shaarawy: Io rinato, tocca a Balotelli

Parla il Faraone uscito dal tunnel: «Sono cambiato come persona»
El Shaarawy: Io rinato, tocca a Balotelli© ANSA
Andrea Santoni
3 min

FIRENZE - Riecco il Faraone, finalmente Stephan El Shaarawy si confessa ai microfoni di RaiSport. «Nuovo look con la cresta tagliata? Sono cambiato come persona e ho voluto mostrarlo anche col taglio dei capelli. Ho voglia di riscatto, di positività. Sono molto motivato e fiducioso. Spero di fare una grande prova con la Croazia e il Portogallo perché sono test importanti. Mio padre? Anche per lui è stata una soddisfazione immensa vedermi di nuovo in Nazionale e per questo mi ha voluto accompagnare qui a Coverciano. Ha fatto tanti sacrifici per farmi giocare, è venuto con me al Padova quando ero in B e ha fatto tanti sacrifici. Gran parte di quello che sono è merito suo. Mi ha abbracciato, mi ha fatto l'in bocca al lupo e mi ha detto di stare sereno. Lui sa quello che posso dare. E comunque vada sarà un successo, come dice sempre mia madre...».
  
LUI E BALO - «Questa convocazione è una grandissima soddisfazione dopo quasi quattro mesi di stop per infortunio. Ho lavorato molto ed essere in Nazionale è la vittoria più grande. Sono rientrato a tre gare dalla fine. Alla prima ho tagliato il traguardo delle 100 presenze, nella seconda ho realizzato una doppietta e nella terza mi è arrivata la convocazione. Gli ultimi due anni, con sole 24 presenze, sono stati molto difficili. Mi sono pesati dal punto di vista calcistico ma anche personale. Per fortuna i sacrifici sono stati ripagati. Comunque non ho mai avuto paura di smettere. Ho sempre lavorato e ci ho sempre creduto. E ho avuto tante persone vicini che mi vogliono bene. Ho capito che bisogna sempre crederci e restare umili perché nel calcio tutto può cambiare da un momento all'altro. Passi da campione o bidone. Per questo imparare a trovare un equilibrio, mai esaltarsi e mai abbattersi. Balotelli? Le sue qualità le conosciamo, è un amico. Anche lui ha avuto qualche problema al Liverpool e spero di di tornare a esprimersi ai suoi livelli perché è un grande. Lui non è uno stupido. Bisogna trovare l'equilibrio perché nella carriera di ogni giocatore ci sono momenti duri e felici. Come quelli di Dybala e Morata, due giovani talenti che mi hanno colpito».

LUI, PIPPO E IL FUTURO - «Mi dispiace per il suo esonero. Credo che abbia dato tanto al Milan come giocatore e come allenatore. Mihajlovic? E' un grande allenatore, ha fatto bene nella Sampdoria. Io un punto fermo nel Milan? Ci spero. Ibrahimovic? Per ora sono solo voci. Di sicuro mi auguro che il Milan faccia un grande mercato e torni competitivo in Italia e a livello internazionale. Mi auguro che torni a vincere da grande squadra qual è. Allegri? L'ho conosciuto al Milan. Ha fatto molto bene specie il primo anno. Il mio futuro. Ho un contratto col Milan e mi auguro di restare, di essere grande col Milan e di contribuire a farlo diventare grande».

LUI E L’ITALIA - «Conte? Ho sentito sempre la sua fiducia, e non è semplice quando si viene da un lungo stop. Sono contento che mi abbia visto contro il Torino, farò di tutto per ripagare la sua fiducia. La Croazia? Stiamo provando il 4-3-3, è un sistema che esalta le mie qualità».

 


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