Le pagelle degli azzurri: 8 a Pellè, 7,5 a Eder

Ecco i voti in base al rendimento di tutti i nazionali di Conte nelle gare di qualificazione all'Europeo dei 2016 in Francia. Candreva, Florenzi e Parolo da applausi.
Le pagelle degli azzurri: 8 a Pellè, 7,5 a Eder© Getty Images
Stefano Chioffi
8 min

ROMA - L’Italia ha vinto solo una volta l’Europeo: era il 1968, sono passati quarantasette anni, il ct era Ferruccio Valcareggi e gli azzurri superarono in finale a Roma la Jugoslavia (2-0, gol di Gigi Riva e Pietro Anastasi). Una medaglia d’oro e due secondi posti: nel 2000, con il ct Dino Zoff, l’Italia fu sconfitta dalla Francia (1-2, golden-gol di David Trezeguet) a Rotterdam, mentre nel 2012 - con Cesare Prandelli in panchina - si arrese alla Spagna di Xavi e Iniesta a Kiev (0-4). Antonio Conte ha firmato la nona qualificazione (su quindici edizioni) della nazionale alla fase finale dell’Europeo. Traguardo raggiunto con una giornata di anticipo.

 Dieci partite, ventiquattro punti, primo posto nel girone H, sette vittorie, tre pareggi, sedici gol realizzati e sette subiti. E’ una delle quattro nazionali che hanno concluso la fase a gironi senza sconfitte insieme con l’Inghilterra (unica a punteggio pieno), la Romania e l’Austria. Quattordici le partite da ct di Antonio Conte: nove successi, quattro pareggi e soltanto un ko nell’amichevole con il Portogallo. Ecco le pagelle degli azzurri che hanno conquistato l’ingresso all’Europeo del 2016 in Francia.

FOTO - FLORENZI, CHE SHOW IN NAZIONALE!

CONTE 9 - Ha restituito forma e sostanza a una nazionale che aveva perso compattezza e credibilità dopo la deludente spedizione al Mondiale in Brasile. La vittoria in rimonta con la Norvegia, dopo la festa per la qualificazione, è lo specchio fedele dell’impronta che è riuscito a dare al gruppo.

PELLE’ 8 - E’ l’invenzione di Conte. Lo ha scelto dopo che altri allenatori italiani lo avevano sottovalutato, dimenticato o scartato. Pellè si è imposto in nazionale dopo aver segnato tanto in Olanda (con il Feyenoord) e in Inghilterra (con il Southampton). In azzurro ha realizzato quattro gol in otto presenze. Tre le reti nel girone H: due a Malta e una alla Norvegia.

BUFFON 7,5 - E’ il portiere perfetto. La sua specialità? Le parate impossibili. Ha inciso nei momenti decisivi. Senza giustificazioni la sua esclusione dalla lista dei candidati per il Pallone d’oro.

CANDREVA 7,5 - Ha fatto spesso la differenza con le sue accelerazioni e la sua maturità tattica. Geniale, ma anche concreto. Un altro pilastro. Nove presenze e due reti, entrambe nella doppia sfida con la Croazia.

FLORENZI 7,5 - Forse sarebbe stato titolare anche nella grande Olanda di Rinus Michels e Johan Cruyff, quella che fece scoprire il “calcio totale”. Difficile trovare un altro giocatore in grado di fare il terzino, il centrocampista e l’attaccante esterno con gli stessi risultati del romanista. Il gol alla Norvegia è un premio alla sua formidabile duttilità.

EDER 7,5 - Eleganza e velocità, ha trovato subito l’intesa con Pellè. Il suo ingresso in nazionale è stata una brillante intuizione di Conte. Cinque presenze e due gol (alla Bulgaria, nell’esordio in azzurro, e all’Azerbaigian, nella notte della qualificazione).

DARMIAN 7- Anche le brillanti prestazioni nella nazionale di Conte gli hanno permesso di conquistare la stima di Van Gaal e di volare al Manchester United. Sempre in campo nelle dieci partite di qualificazione.

VIDEO - CONTE E IL TRADUTTORE NORVEGESE/ITALIANO

PAROLO 7 - Grinta, pressing, benzina infinita. Si è preso un posto da titolare grazie alla sua grande regolarità.

CHIELLINI 7 - Ha una sintonia speciale con Bonucci: forza atletica e senso dell’anticipo. Ma anche qualche piccola pausa durante questa corsa verso l’Europeo.

GIOVINCO 7 - Sfruttando la sua classe, ha saputo dare un valore assoluto a ogni minuto che gli è stato concesso. Dribbling magico e invenzioni da applausi, anche partendo dalla panchina.

ZAZA 6,5 - Suo il primo gol (contro la Norvegia, il 9 settembre del 2014) in questo viaggio che ha portato l’Italia all’Europeo. Punta moderna: altruismo e orgoglio.

MARCHISIO 6,5 - E’ un altro pezzo fondamentale del motore dell’Italia. Ha garantito una spinta speciale nella prima fase, ma poi è stato penalizzato dagli infortuni.

PIRLO 6,5 - Illuminante nella prima parte delle qualificazioni all’Europeo. Più avanti ha pagato il prezzo di qualche infortunio. Nelle giornate di grazia, comunque, continua a non avere rivali.

BONUCCI 6,5 - Eleganza da leader, personalità e peso specifico, ma anche qualche ingenuità per eccessi di sicurezza, come gli è capitato in Azerbaigian.

VIDEO - CONTE: «CONTA SOLO IL GRUPPO»

VERRATTI 6,5 - Applicazione e saggezza tattica. Regista, ma anche mediano. Non ha le stesse caratteristiche di Pirlo, ma organizza il gioco con ordine e razionalità. Il tempo può aiutarlo a completarsi.

EL SHAARAWY 6,5 - Ha una marcia in più sulla fascia. E il 4-2-4 di Conte si sposa bene con la sua filosofia. Nel Monaco ha superato i problemi fisici avuti al Milan. E in azzurro non ha sbagliato.

IMMOBILE 6,5 - Partenza da applausi, poi ha un po’ faticato. Colpa anche della deludente avventura nel Borussia Dortmund e dei disagi che sta vivendo anche ora nel Siviglia. Panchina in Germania e in Spagna, poca visibilità e una crescita frenata.

DE ROSSI 6 - Un lavoro prezioso, a volte anche un po’ oscuro, ma che ha contribuito a dare energia all’Italia. Un gol su rigore alla Bulgaria, nella gara di ritorno.

BARZAGLI 6 - Concentrazione e regolarità: difficile che scenda sotto la sufficienza. 

SIRIGU 6 - Qualche incertezza con la Bulgaria, a Sofia, quando ha giocato titolare e ha subito due gol. Bene con la Croazia, a Spalato, quando è entrato nella ripresa al posto di Buffon.

SORIANO 6 - Spirito di sacrificio e carattere, Conte lo apprezza.

DE SCIGLIO 6 - Nel Milan ha fatto registrare un’involuzione. In nazionale, con l’aiuto di Conte, ha superato gli esami.

PASQUAL 6 - Nei momenti di emergenza non ha tradito.

MONTOLIVO 5,5 - E’ tornato in azzurro contro la Norvegia, dopo l’infortunio che aveva riportato alla vigilia del Mondiale. Non ha brillato.

ASTORI 5,5 - Si sta rilanciando nella Fiorentina con l’aiuto di Paulo Sousa, ma nella Roma e in nazionale ha sofferto spesso.

BERTOLACCI 5,5 - Nel Genoa spostava gli equilibri. Il Milan lo ha pagato venti milioni di euro. Ma in rossonero, così come in nazionale, non ha ancora ingranato.

GABBIADINI 5,5 - In nazionale non ha fatto registrare il salto di qualità, ma ha i colpi giusti per consacrarsi.

RANOCCHIA 5,5 - Si è smarrito nell’Inter e ha faticato a farsi largo anche nei piani di Conte.


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