Superlega? Juve, Milan, Napoli, Roma: 7 miliardi di ragioni per il sì

Il torneo fatturerebbe sei volte più dell'attuale Champions League: ecco perchè piace alle big italiane
Superlega? Juve, Milan, Napoli, Roma: 7 miliardi di ragioni per il sì
Alessandro Aliberti
6 min

ROMA - Nel giro dei prossimi cinque anni il mercato calcistico, con i suoi equilibri e le sue tradizioni, potrebbe assumere connotati completamente nuovi. Tutti le dinamiche cristallizzate da tempo, fatte di tradizioni, gerarchie ben delineate e tornei dai format ormai superati, alla luce soprattuto delle sempre più diversificate opportunità economiche, potrebbero essere ribaltate. Questo perchè il calcio, come tutti i fenomeni economici dei nostri tempi, sta cambiando con una velocità che suggerisce continue riflessioni in ordine all'effetivo sfruttamento di tutte quelle che sarebbero le sue potenzialità di guadagno.

L'INCONTRO SEGRETO - E' di oggi la notizia che i 5 più importanti club inglesi, Manchester United, Chelsea, Arsenal, Manchester City e Liverpool si sono incontrati segretamente in un noto albergo londinese con il miliardario americano Stephen Ross, proprietario dei Miami Dolphins, per discutere della creazione di una Superlega di calcio a cui parteciperebbe l'elite del calcio europeo. Un format nuovo che garantirebbe ai top club europei introiti esponenzialmente maggiori rispetto a quelli assicurati dalla Champions League e dalla partecipazione ai vari campionati nazionali. 

I TOP CLUB INGLESI SI INCONTRANO SEGRETAMENTE PER LA SUPERLEGA

LO STUDIO - Secondo un studio di StageUp una Superlega europea di calcio, giocata dai club più rappresentativi del continente, si posizionerebbe al secondo posto fra i tornei sportivi piu' ricchi al mondo dietro la sola National Football League statunitense. Il torneo fatturerebbe 6 volte più dell'attuale Champions League. L'indagine di Stage up evidenzia un enorme potenziale dell'industria calcistica europea: si parla di un possibile fatturato di 6,3 miliardi di euro, che condurrebbe la Superlega al secondo posto fra i campionati sportivi piu' ricchi al mondo, dietro soltanto alla Nfl che attualmente incassa 7,4 miliardi. Secondo la stima il nuovo campionato si posizionerebbe davanti alla Major League Baseball statunitense che fattura 5,9 miliardi e al campionato di basket Nba a quota 3,4 miliardi.

RUMMENIGGE - Queste cifre da sole sono sufficienti a giustificare la convinta spinta dei top club europei verso la creazione del nuovo torneo continentale. In un convegno tenutosi a gennaio presso l'università Bocconi di Milano, a cui avevano partecipato il presidente della Juventus Andrea Agnelli e Karl-Heinz Rummenigge, ad del Bayern Monaco e presidente dell’Eca (l’associazione dei club europei nata nel 2008 dalle ceneri del G14 e composta adesso da 220 membri), il dirigente tedesco aveva anticipato la rivoluzione in atto: «Non escludo una Lega europea sotto il tetto dell'Uefa o privata con una ventina di squadre, le grandi di Inghilterra, Spagna, Italia, Germania e Francia, magari con qualche partita in America e in Asia. Perché, come ha detto il presidente Agnelli, i ricavi sono limitati. Non so se va bene al calcio, non so se piace ai tifosi, ma forse nel futuro si giocherà anche qualche partita in America e in Asia. Non lo escluderei».

INCONTRO AGNELLI-RUMMENIGGE A MILANO

AGNELLI - Allo stesso incontro, il presidente della Juventus, da sempre fautore della Superlega, aveva sottolineato che: «La Champions vale 1,5 miliardi di diritti tv contro i quasi 7 della Nfl, nonostante le ricerche di mercato ci dicano che su 2 miliardi di tifosi sportivi nel mondo ben 1,6 miliardi sono tifosi di calcio e soltanto 150 milioni di football americano. Questo deve fare riflettere sul potenziale inespresso con i format attuali del calcio».

LA UEFA - Anche alla luce dell'incontro di ieri a Londra, è evidente che qualcosa bolle in pentola: adesso la palla passa alla UEFA, sempre più stanata dai grandi club e costretta a considerare molto più seriamente le spinte delle più importanti società europee verso un cambiamento che sarebbe epocale. La Uefa non ha scelta e soprattutto ha l'interesse ad evitare pericolose scissioni.


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