Cruyff: «Giocare a calcio è semplice, ma giocare un calcio semplice è la cosa più difficile» <p style="line-height: 20.8px;"> </p>

Gli insegnamenti del campione olandese restano oltre la sua morte e oltre ogni tempo. Ecco alcune delle sue citazioni...
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ROMA - Lui che le partite le aveva sempre vinte, oggi ha trovato un avversario più forte. Johan Cruyff si è arreso alla malattia e, quel cuore che ha combattuto tanto, sia in campo che fuori, ha smesso di battere.

Il prossimo aprile avrebbe compiuto 69 anni, ma un cancro ai polmoni l'ha strappato a questo mondo, quel mondo che, però, ha avuto il tempo di rivoluzionare. Erano gli anni '70, il periodo in cui nel calcio si insinuava l'idea di un gioco senza ruoli. Impensabile prima. Perfetto in ogni suo ingranaggio quando il campione olandese l'ha interpretato, da calciatore e poi da allenatore. Il mondo del calcio e non solo piange la morte di Cruyff ma gli dice anche grazie per i suoi insegnamenti, che restano oltre la morte e oltre ogni tempo.

«Io ho fortuna, ma Dio sta con me»

«Una delle cose che ho capito da bambino è che quelli che più si divertivano a insegnarti qualcosa erano coloro che meglio dominavano il pallone, mentre quelli capaci solo di entrare sull'avversario, di piazzarsi in campo per fare ostruzione e di tirare pedate, non avevano nulla da insegnare, anche se, temo, avrebbero avuto molto da imparare»

«Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget»

«La pressione si deve esercitare sul pallone non sul giocatore»

«Il calcio consiste fondamentalmente in due cose. La prima: quando hai la palla, devi essere capace di passarla correttamente. La seconda: quando te la passano, devi saperla controllare. Se non la puoi controllare, tantomeno la puoi passare»

«Alla radice di tutto c'è che i ragazzini si devono divertire a giocare a calcio»

«A me del calcio italiano colpiscono i vuoti negli stadi italiani. La gente non si diverte più col vostro calcio. Sono troppe 20 squadre, nate tutte per vincere qualcosa e alla fine una vince e le altre restano deluse. È tutto sbagliato. Il modello è il Barcellona che si diverte e pensa a divertirsi»

«Durante ogni allenamento, qualunque sia il tuo sport, ti senti distrutto perché in ogni allenamento devi andare oltre quello che sul momento ti sembra il tuo limite: tu cominci a correre, a scattare a calciare e dopo un po' ti sembra di aver esaurito ogni energia, mentre hai solo esaurito quello che io chiamo "primo fiato". A quel punto bisogna sforzarsi per superare la piccola crisi che sembra bloccarti, per arrivare al "secondo fiato": che ovviamente arriva solo dopo qualche minuto di sofferenza. Quando l'allenatore dà lo stop senti il cuore che batte vertiginosamente, sembra che debba scoppiarti nel petto: devi riuscire a ricondurlo al suo ritmo normale in meno di due minuti; se non ci riesci è meglio che apri una tabaccheria o tenti di diventare Presidente del Consiglio: vuol dire che hai sbagliato mestiere..»

«Perché non avresti potuto battere un club più ricco? Io non ho mai visto un mucchio di soldi segnare un gol»

«Giocare a calcio è semplice, ma giocare un calcio semplice è la cosa più difficile che ci sia»

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