La mamma di Ciro Esposito: «Prego per chi ha ucciso mio figlio»

Toccanti parole di Antonella Leardi prima di Roma-Napoli e dopo la richiesta di ergastolo per De Santis, accusato dell’omicidio di suo figlio. «Non provo nessun odio nei suoi confronti»
La mamma di Ciro Esposito: «Prego per chi ha ucciso mio figlio»
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ROMA - “Prego per chi ha ucciso mio figlio e non provo nessun odio nei suoi confronti”. Antonella Leardi è la mamma di Ciro Esposito, il giovane tifoso napoletano ferito a morte il 3 maggio 2014, mentre andava lo stadio Olimpico di Roma per assistere a Napoli-Fiorentina, finale di Coppa Italia. Ciro spirò dopo 53 giorni di straziante agonia. Lunedì 25 aprile all’Olimpico, si giocherà la partita Roma-Napoli. Oggi pomeriggio, Antonella Leardi è intervenuta alla trasmissione La Vita in diretta, in onda su Rai Uno.

La sua testimonianza è stata particolarmente toccante dopo che, nell’aula del processo a Daniele De Santis, l’ultrà della Roma accusato dell’omicidio del figlio, la mamma di Ciro ha ascoltato la richiesta dell’ergastolo formulata dal Pubblico Ministero. “Rivedere, al processo, la persona che ti ha tolto un figlio a pochi passi da te, provoca un dolore fisico. Ma non lo odio, ho sempre chiesto solo giustizia. I pubblici ministeri hanno confermato quello che avevo detto sin dal primo giorno: era stato un agguato premeditato. Un agguato razzista perché c’era odio verso i napoletani. Ma io, rispetto ad altre mamme, sono stata fortunata perché ho potuto rivedere mio figlio. Penso con sofferenza, invece, a quello che è accaduto alle madri di Giulio Regeni, il giovane ricercatore ucciso in Egitto, e di Luca Varani, massacrato a Roma. Da quando Ciro è scomparso, guardo il calcio con gli occhi di mio figlio. Ciò che posso dire ai tifosi è che quello che è successo a Tor di Quinto non ha nulla a che vedere con i veri tifosi perché lo sport è divertimento, vita, passione e un violento non si può nascondere dietro una maglia. Lunedì vinca il migliore”.

E in un’altra intervista, rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, a proposito di De Santis che aveva gridato “Buffoni” ai giudici della corte, la signora Leardi ha commentato: “Le parole di De Santis io non le ho ascoltate. I miei occhi non erano rivolti verso di lui. Guardavo altrove, poco l’ho guardato e poco mi interessa. Grazie a Dio, la verità, che mio figlio ha raccontato durante quei terribili giorni in ospedale, è venuta a galla nel processo. La richiesta di ergastolo deve essere un monito, non è una questione di soddisfazione. Io ho perso mio figlio e nessuno me lo ridarà, ma, chi esce per uccidere, ci deve pensare due volte”.


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