Calori: Grazie Trapani, due anni indimenticabili

Dopo la risoluzione consensuale con il club siciliano, lunga lettera di commiato del tecnico aretino che ha sfiorato due imprese in due anni. Prima è andato a un passo da una clamorosa salvezza in Serie B; poi ha lottato in C per l'unico posto promozione, fallito d'un soffio, e partecipato con orgoglio ai play off, eliminato dal Cosenza, poi promosso in cadetteria. «Un grazie speciale alla famiglia Morace e tutti coloro che hanno sostenuto con orgoglio la squadra: Non vi dimenticherò mai»
Calori: Grazie Trapani, due anni indimenticabili© LaPresse
di Tullio Calzone
14 min

Ecco la lunga lettera con cui il tecnico Alessandro Calori ha salutato Trapani e la sua gente dopo due anni indimenticabili: 

"Ho riflettuto se scrivere questa lettera di saluto a Trapani e alla sua gente, perché so benissimo che

susciterà commenti di svariato genere. Ma ho ritenuto doveroso alla fine farlo, per avere la

possibilità di ringraziare coloro che mi sono stati vicini in un percorso complesso,

ma per certi aspetti bellissimo.

 

TRAPANI DISPERATO - Sono arrivato a Trapani in una situazione sportiva disperata. A fine girone d’andata

il Trapani era retrocesso, senza alcuna speranza di poter risalire la china. Mai

nessuna squadra nella storia si è salvata chiudendo il girone d’andata a 13 punti e

con un impressionante distacco dalla zona salvezza. C’era un ambiente in cui la

disperazione aveva dato spazio alla frustrazione. Nessuno avrebbe scommesso un

centesimo sulla possibilità di salvezza del Trapani. Abbiamo messo a disposizione il

nostro lavoro, abbiamo fatto parlare di noi, dell’impresa che stavamo facendo tutta

l’Italia sportiva. Siamo arrivati vicinissimi a compiere un vero e proprio miracolo

sportivo, pagando solo nella parte finale del campionato la stanchezza di una

rincorsa estenuante e un'incredibile combinazione di risultati delle altre squadre che ci ha

penalizzato. La retrocessione assolutamente immeritata per quanto avevamo fatto nel

girone di ritorno ed una serie di vicissitudini che hanno colpito la famiglia Morace

aveva fatto temere la fine del Trapani Calcio, ma la volontà del Presidente, la sua

voglia di non arrendersi hanno portato alla decisione di affrontare una realtà

nuova, un campionato di serie C complesso, con una squadra da ricostruire, tranne

per qualche elemento, con le difficoltà che immancabilmente vi sarebbero state. Ho

voluto ancora una volta affrontare questa sfida, consapevole delle aspettative della

gente, ma anche delle difficoltà, cui nel nostro percorso se ne sono aggiunte altre,

assolutamente non prevedibili. Con orgoglio dico che abbiamo fatto un campionato

eccezionale, al di là di ogni aspettativa, inanellando un numero incredibile di

risultati positivi, favorendo la crescita dei nostri ragazzi, valorizzandoli e

mantenendo un equilibrio, nonostante non sempre sia stato semplice, incrementando –

dati alla mano - il valore della nostra Società. Abbiamo fatto anche errori,

certamente, come tutti coloro che fanno. Solo se non si fa non si commettono errori.

Abbiamo rispettato l’obiettivo, che era quello di fare un campionato importante. E’

chiaro che una squadra retrocessa, soprattutto nel modo in cui era retrocessa,

avesse l’ambizione di riconquistare la categoria perduta, ma è altrettanto evidente

che ci sono tante componenti che fanno parte di un percorso. Ci sono squadre che da

anni tentano il salto di categoria con grandissimi investimenti, senza riuscirci.

Noi, alla nostra prima esperienza in serie C, con investimenti equilibrati,

apportando anche un valore importante, con la cessione di alcuni nostri giocatori,

siamo arrivati vicinissimi alla promozione diretta. Lascio Trapani con 101 punti

fatti in 61 partite tra serie B e serie C, 91 gol realizzati, l’orgoglio di avere

dato la possibilità ai miei calciatori di dimostrare il proprio valore e di avere

aperto le porte della Prima Squadra a giovani del nostro settore giovanile ed a

ragazzi di Trapani.

 

UN SOLO GRANDE GRAZIE. Non è mia abitudine guardare il passato, recriminare, cercare motivazioni e giustificazioni. L’unica cosa che voglio fare è ricordare chi ha avuto un ruolo

importante in questo percorso a Trapani. Ringrazio il mio Presidente Vittorio Morace, uomo di grande sensibilità e valore. Ce ne fossero di Presidenti come lui nel mondo del calcio. E’ per lui che sono rimasto

a Trapani, quando tutti mi sconsigliavano questa scelta, perché quel “ricominciamo”

del comandante, l’estate scorsa, è stato per me e per chi ha lavorato con me un

“ricostruiamo”, attraverso il lavoro e l’impegno quotidiano con un obiettivo: fare

un campionato importante, con la consapevolezza che sarebbe stato tutto molto

difficile.  Abbiamo costruito una squadra che, tolto qualche elemento, era del tutto

nuova. Con buoni elementi, qualche calciatore d’esperienza, molti giovani, molti che

non avevano mai giocato in un campionato professionistico, che non lo avevano fatto

certamente in una squadra che voleva fare un campionato importante. Con questa

squadra e questo gruppo, costruito giorno per giorno, abbiamo fatto 68 punti, siamo

stati il secondo miglior attacco di tutto il campionato e tra le migliori difese. Ed

abbiamo fatto un campionato importante, come era nei programmi. Davanti a noi sono

arrivate due squadre, che da anni tentano il salto di categoria, con enormi

investimenti. Noi abbiamo fatto investimenti attenti ed abbiamo portato valori

importanti alla Società. Pur nei momenti di sua grande difficoltà personale, il

comandante Morace, l’uomo che ha costruito l’aliscafo più grande del mondo, mi è

stato sempre vicino, mi ha dato fiducia, non ci ha fatto mai mancare nulla, ed io lo

ringrazio per tutto. Non lo dimenticherò mai.


E' STATO BELLO, RAGAZZI - Ringrazio i miei ragazzi, tutti quanti. I più grandi (a qualcuno, che negli ultimi

anni aveva giocato meno, abbiamo dato l’opportunità di dimostrare il proprio

valore), i più giovani, i ragazzi di Trapani che hanno esordito con la maglia della

squadra della propria città: è stato un orgoglio per loro, lo è stato per me. Li

ringrazio per la loro disponibilità, per avere saputo superare momenti di grandi

difficoltà, anche personale. Nessuno, tranne noi che abbiamo vissuto ogni giorno

questa esperienza, può sapere e comprendere quanto sia stato fatto un percorso

eccezionale tra mille difficoltà. Spero, per tutti loro, che l’esperienza fatta

quest’anno e per quelli che ci sono stati nella seconda parte di campionato

dell’anno precedente entri a fare parte del loro bagaglio personale e professionale,

perché hanno fatto cose importanti, perché grazie alla maglia che indossavano ed al

loro impegno per alcuni di loro si sono aperte le porte della serie B, perché ci

sono momenti che è difficile dimenticare. Per quello che mi riguarda, spero di avere

trasmesso loro valori positivi, di avere insegnato, con umiltà, quello che so, così

come, quando ero calciatore, i miei allenatori hanno fatto con me. A loro voglio

solo lasciare quello che è stato il nostro messaggio – mio e del mio staff – prima

di giocare a Catania: compattezza-gruppo-squadra. E’ questo ciò che fa la

differenza, sempre e in qualsiasi condizione.


TRAPANI PER SEMPRE - Ringrazio Trapani e i trapanesi, le tante persone che mi hanno manifestato stima e

rispetto. Anche chi ha individuato in me la “causa di tutti i mali”. Chi si assume

responsabilità, chi “ci mette la faccia”, come si usa dire oggi, lo sa quali sono i

rischi. Non mi piace raccontare le favole alla gente. So che spesso, in questo

mondo, ma non solo in questo, è più facile, più comodo, certamente più utile, ma io

non l’ho mai fatto, mai lo farò. Piuttosto preferisco stare zitto. Capisco le loro

difficoltà a comprendere situazioni non semplici, la loro delusione per essere

arrivati a sognare la serie A ed essersi ritrovati appena pochi mesi dopo ultimi in

classifica senza alcuna speranza di mantenere la categoria, la loro ambizione a

volere subito riprendersela quella categoria. Comprendo anche la difficoltà di

accettare una categoria inferiore, rispetto alle quattro stagioni precedenti. Mi

auguro solo che alcune posizioni siano state frutto di tutto questo, che è umano e

comprensibile, e non di certe prevenzioni e strategie, che talvolta si verificano in

tutte le realtà, più che altro perché non avrebbe reso alcun aiuto alla loro

squadra, anzi. In ogni caso, li ringrazio comunque, anche per avere tenuto fuori i

miei ragazzi dalle loro contestazioni. Questa è l’unica cosa che non avrei mai

tollerato. Il clima della partita contro il Carpi al Provinciale dell’ultimo

torneo di B, la prima che ho visto da spettatore, non credo la

dimenticherò mai. Con molti di quegli stessi ragazzi abbiamo fatto un girone di

ritorno eccezionale, con numeri da promozione diretta. 

 

 SOCIETA' GENEROSA - Ringrazio infine tutte le persone che lavorano in Società. Hanno affrontato vere e

proprie tempeste, sia lo scorso anno, sia quest’anno, non facendo mai venire meno la

propria disponibilità, andando spesso ben oltre i propri compiti. Ringrazio il

direttore generale Anne Marie Morace, l’amministratore unico Paola Iracani, i

direttori, tutti i dipendenti del Trapani Calcio. Abbiamo vissuto assieme momenti

davvero difficili ed assolutamente non prevedibili. Dobbiamo essere orgogliosi –

tutti quanti – di quello che abbiamo fatto. Non so quanti ne sarebbero stati capaci.

Grazie di cuore e forza Trapani sempre”.

Alessandro Calori


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