Infantino: «Mondiale a 48 in Qatar, vogliamo ci sia anche l'Italia»

Il presidente della FIFA ha parlato a Roma al termine dell'Executive Football Summits. Ha elogiato il VAR, e criticato i nostri stadi: «L'Italia è dietro al Gabon». su Icardi dice: «Da tifoso dell'Inter, si può recuperare»
Infantino: «Mondiale a 48 in Qatar, vogliamo ci sia anche l'Italia»© Getty Images
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ROMA - "Si è discusso della possibilità di allargare a 48 squadre il mondiale in Qatar perché vogliamo che partecipi anche l'Italia". il presidente della Fifa, Gianni Infantino, al termine dell'Executive Football Summits a Roma, tra il serio e il faceto apre alla possibilità di allargare il Mondiale. Elogia il VAR, esorta l'Italia a dare più spazio ai giovani e a rinnovare gli stadi. E sul caso Icardi confessa: "Da tifoso amo lui e tutti gli altri calciatori che giocano nell'Inter. Sicuramente si può recuperare".

I MONDIALI 2022 A 48"La Fifa vuole confrontarsi in modo aperto, trasparente e democratico. Il tempo in cui decidevano poche persone in stanze chiuse è finito" ha detto Infantino, che ha sottolineato come la decisione sull'eventuale allargamento del Mondiale "dovrà essere presa entro giugno, perché in autunno iniziano le qualificazioni in alcune confederazioni. Io, comunque, resto contento in ogni caso". Il passaggio alle 48 squadre è già previsto a partire dall'edizione 2026. Perché possa diventare realtà già fra tre anni, bisognerebbe giocare qualche partita "in alcuni paesi limitrofi. Tutto è possibile, io come presidente della Fifa sono nella posizione di fare calcio e non politica. Anche il Mondiale del 1998 in Francia era a 24 squadre quando fu assegnato poi è diventato a 32".

IL VAR NON E' PERFETTO MA AIUTA - Inevitabili, dopo le polemiche seguite a Fiorentina-Inter e al rigore assegnato da Abisso per il pareggio viola, le domande sul VAR. "La perfezione non è umana, ma con l'aiuto della tecnologia siamo passati dal 95 al 99,3 per cento delle decisioni corrette" ha spiegato Infantino. "Gli arbitri sbagliano? Capita, ma chi mettiamo al loro posto Gesù? Bisogna accettare gli errori e riconoscere che con la VAR c'è stato un progresso. Miglioreremo ancora, ma non scordiamoci che fino a qualche mese non esisteva nulla: cerchiamo di sostenere gli arbitri anche quando sbagliano contro la propria squadra del cuore".

IL CASO ICARDI - La vicenda tocca direttamente Infantino, che ha confessato una simpatia per l'Inter e la spranza che si risolva la questione Icardi. "Da tifoso amo lui e tutti gli altri calciatori che giocano nell'Inter. Sicuramente si può recuperare" ha detto Infantino. Senza entrare nel merito della vicenda, il presidente della FIFA ha dichiarato che è attualmente allo studio "una revisione al regolamento degli agenti perché pensiamo che sia necessario. Oggi per i soli trasferimenti dei calciatori c'è un flusso economico di 8 miliardi l'anno a livello internazionale, senza parlare degli stipendi: mi sembra giusto che la professione delle persone che si occupano di questo business sia regolata in modo chiaro mentre ora non lo è".

RAZZISMO SI PUO' FARE DI PIU' - Infantino si è complimentato con Gabriele Gravina per "il lavoro fatto dopo le elezioni federali. Mi sembra un lavoro molto importante in un contesto che non era difficile, ma penso sia stata una decisione lungimirante quella dell'assemblea della Figc". Il presidente della FIFA ha esortato l'Italia a fare di più in materia di lotta al razzismo"Se siamo più tolleranti viviamo tutti meglio" ha detto. "Nel calcio ci sta lo sfottò, la presa in giro tra tifosi, però non bisogna oltrepassare limite e col razzismo bisogna intervenire con fermezza, chiedendo aiuto ad autorità e governo per togliere dagli stadi questi deficienti che usano violenza e che si comportano da razzisti, perché il calcio da solo non può affrontare queste questioni". Penso che il razzismo sia una piaga che va combattuta perché il calcio è un esempio, si vede e se ne parla ovunque e quindi dobbiamo essere tutti più attenti. Bisogna educare e abbassare i toni tutti quanti".

STADI, ITALIA DIETRO AL GABON - Un altro fattore critico riguarda le infrastrutture.  "La situazione degli stadi in Italia è qualcosa che va al di là di qualsiasi logica: questo Paese ha una passione e una cultura calcistiche incredibili. Oggi l'Italia è dietro al Gabon, che ha organizzato l'ultima Coppa d'Africa a livello di stadi" ha detto il presidente della Fifa, Gianni Infantino, in un'intervista esclusiva al vicedirettore di Raisport, Enrico Varriale, da poco visibile sul sito della testata. "Lo stadio non è solo il luogo dove si disputa la partita, ma il simbolo di una città. Vedere solo Udinese e Juve che hanno degli stadi di proprietà è incredibile. Uno stadio non è solo un costo, ma è anche e soprattutto un investimento".  

I RAPPORTI DIFFICILI CON L'UEFA - Il presidente della FIFA non ha nascosto qualche divergenza con l'UEFA, soprattutto sulla Nations league e il Mondiale per club. "In quanto presidente della Fifa devo parlare col mondo intero, non solo con il presidente dell'Uefa e con una confederazione calcistica. Devo ascoltare tutto il mondo e posso capire che gli interessi siano diversi", ha aggiunto a Raisport. "Il 2021 può essere una data importante, penso soprattutto al Mondiale per club, perché abbiamo questa finestra del calendario di questa famosa Confederations cup che non interessa a molte persone, però esiste e dà qualcosa al mondo. Bisogna pensare al mondo e non solo all'Europa. Magari il futuro Cristiano Ronaldo o Lionel Messi non avrà solo la scelta tra Real Madrid o Juve, ma anche fra Los Angeles e Pechino". 


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