Lazio-Roma, Inzaghi e Di Francesco: «Servono testa e cuore»

I tecnici di Lazio e Roma promettono una stracittadina tutta da gustare. Domani cancelli aperti dello stadio OLimpico dalle 16,30. Altro passo verso il riconosicmento alla Lazio dello scudetto 1915
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ROMA - "Nessuna paura della Roma". Inzaghi lancia la sfida ai giallorossi. Il tecnico sa quanto sarebbe importante vincere per il morale ma soprattutto per la classifica: “Il derby si vince con testa e cuore”. Rispetto per la Roma ma nessun timore: “Non dobbiamo temere nessuno e dobbiamo giocare una gara per vincere la partita. I nostri tifosi ci hanno accompagnato bene con il Milan e ci hanno aiutato”.

DI FRANCESCO - “Tutti vogliono di partecipare a questo match unico" ha sottolineato il tecnico giallorosso Di Francesco che senza troppi giri di parole parla di "insidie da derby". Poi un messaggio diretto a tutta la squadra: “Servirà impegno e passione ma soprattutto grande cuore. Anzi: prima ci mettiamo il cuore, poi la testa". Chi avrà maggiori pressioni? Di Francesco non si sbilancia: “È una partita molto sentita come sempre perché c’è pressione su entrambe le squadre. Sarà una partita delicata".

ULTIME DAI CAMPI Lazio in campo con il 3-5-2 Romulo in vantaggio su Marusic mentre Correa stacca Caicedo e corre verso una maglia da titolare. In casa Roma sarà 4-3-3 con Manolas in difesa e in avanti il tridente formato da Zaniolo, Dzeko ed El Shaarawy.

PIANO SICUREZZA – La Digos è già al lavoro per bonificare tutta l'area attorno allo stadio Olimpico. Controlli nelle zone della movida ma anche alle stazioni della metro e nelle piazze. Sei ore prima della partita tutta la zona del Foro Italico diventerà interamente pedonale. Cancelli dello stadio aperti dalle 16,30.

SCUDETTO 1915 - Altro passo per la Lazio verso lo scudetto del 1915: Antonio Ghirelli, uno dei più grandi giornalisti e saggisti italiani (La Figc ogni anno assegna un Premio Nazionale Letteratura a lui intitolato) sulle pagine de “La Grande storia del calcio italiano” del 20 dicembre 1964 affermò che “sarebbe toccato ancora alla Lazio, nel 1915, di misurarsi con la vincente del campionato del Nord, ma i giovani di tutta Italia furono chiamati, nel maggio radioso, a battersi su ben altri campi e il titolo fu affidato d'ufficio al Genoa”.


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