Volevo essere Maradona, la storia di Patrizia Panico che insegna a sognare

Dalle strade di Tor Bella Monaca alla serie A, fino alla Nazionale: un romanzo che racconta con originalità e passione, tra realtà e fantasia, la vita di una bambina diventata la fuoriclasse del calcio femminile italiano. Il libro, che uscirà il 14 maggio, sarà presentato in anteprima domani al Salone del Libro di Torino
Volevo essere Maradona, la storia di Patrizia Panico che insegna a sognare
Daniele Liberati
4 min

ROMA - «Sono nata sotto un accento sbagliato, mi chiamo Panìco e non Pànico come molto spesso sento. Sono nata “al contrario”, e mi piace tutto quello che va controcorrente o tutto quello che, come me, ha l’accento sbagliato». E' una bambina coraggiosa Patrizia, che ha talento e non vuole rinunciare a sognare. Dalle strade di Tor Bella Monaca, periferia est di Roma, dove tiene sottobraccio il suo Super Santos, all’indimenticabile prima convocazione con la Nazionale. Dal Borussia a Villaggio Breda, squadra di quartiere dove tutto (il campo in terra, le porte grandi con i pali di legno, gli spogliatoi con le docce, gli allenamenti la sera tardi) sembra meraviglioso, alla serie A con la sua amata Lazio (che staccò un assegno da dieci milioni di lire per averla, perché «vedrai tra qualche anno… questa è la nuova Morace»), fino al giorno della partenza per Torino, tappa fondamentale della sua carriera, «per andare a vedere cosa c’è fuori dal mio microcosmo, buttare la palla oltre il cuore. Diventare cittadina del mondo».

IL ROMANZO - "Volevo essere Maradona", scritto da Valeria Ancione, giornalista del Corriere dello Sport - Stadio, è un romanzo che racconta con originalità e passione, tra realtà e fantasia, la storia di Patrizia Panico, fuoriclasse del calcio femminile italiano. Una bambina romana con le gambe storte e i piedi piatti che aveva un grande sogno: «a otto anni già volevo essere Maradona. Sono diventata Patrizia Panico, ma prima di tutto sono stata Bruscolo». Le difficoltà a scuola, le discussioni con la madre, gli amici della borgata che la prendono in giro perché una femmina non può giocare a calcio, il forte rapporto con la sorella («Patrizia, sai cosa? Cosa Sabrina? Quando giochi a calcio, tu sei felice e rendi felici tutti»), il padre che lascia casa e forma una nuova famiglia. Come tutti gli adolescenti, Patrizia ha una vita complessa. L’amore travolgente per il pallone, però, la protegge e le dà il coraggio e la forza per superare tutto accompagnando la sua crescita umana e professionale. Tutti i sacrifici alla fine vengono ripagati. Ed è questo alla fine che conta: credere in se stessi e nel proprio sogno.

LA POSTFAZIONE - Dopo aver segnato più di seicento gol in carriera e vinto 10 scudetti, oltre ai numerosi record raggiunti con la maglia dell’Italia, Patrizia Panico si è spostata in panchina stabilendo un altro record: essere la prima donna ad allenare una Nazionale maschile. I suoi ragazzi, ora, sono quelli dell’Under 15, nei quali rivede gli stessi sguardi. «Perché non erano solo visioni di una bambina, ma i superpoteri che credevo di possedere allora - e guardate bene che ce li avete anche voi - li ho ancora: si chiamano sogni e io non smetto mai di sognare».

L'ANTEPRIMA A TORINO - Il libro, che uscirà il 14 maggio, sarà presentato in anteprima domani (sabato 11) al Salone del Libro di Torino (ore 16.30, sala El Dorado). Insieme alla protagonista, Patrizia Panico, e all'autrice Valeria Ancione, farà da moderatore il giornalista Darwin Pastorin.
VOLEVO ESSERE MARADONA, storia di Patrizia che sognava la serie A; di Valeria Ancione, Mondadori, 192 pagine, 17 euro.


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