La B riparte alla grande: Ventura, Rastelli e Inzaghi, messaggio al campionato

Dopo l'anticipo di Pisa con il Benevento di SuperPippo salvato da Montipò al 94' con un rigore parato a Marconi, vincono Salernitana, Cremonese, Ascoli, Spezia ed Entella. Pari deludente tra Crotone e Cosenza nel derby calabrese. Pescara da rivedere e rinforzare. Flop di Nesta contro il Pordenone di Tesser allo storico debutto in Serie B: Pobega si abbatte sul Frosinone!
La B riparte alla grande: Ventura, Rastelli e Inzaghi, messaggio al campionato© Getty Images
di Tullio Calzone
4 min

Il messaggio ai naviganti è inequivocabile e lo lancia il veterano della B, Giampiero Ventura. L’ex ct ha ancora voglia di lottare e vincere, magari il 4º campionato cadetto dopo quelli griffati a Lecce, Cagliari e Torino. Intanto rispolvera i concetti di sempre e ripropone il solito teorema: affermarsi attraverso il gioco e la cultura del lavoro senza la quale non si va, comunque, da nessuna parte. Perfettibile nell’organico con qualche ulteriore sforzo di Lotito e Mezzaroma, dopo la sbandata in Coppa Italia la Salernitana parte con il piede giusto e piega autorevolmente il Pescara di Zauri, a cui resterà l’emozione del debutto all’Arechi e l’amarezza di una sconfitta inevitabile per quanto fatto vedere in campo. Salernitana protagonista, ma la concorrenza è già tanta. Passa di forza a Venezia la Cremonese targata Rastelli ostinato a durare questa volta sino alla fine. Ciofani sbaglia, il tecnico napoletano no. Impressiona il successo dello Spezia di Italiano a Cittadella contro un Venturato disorientato dall'impatto con i liguri. Vince facile l'Ascoli contro un Trapani ancora in allestimento. L'Entella piega di misura Breda alla guida di un Livorno bisognoso di ritocchi in avanti per evitare di rivivere le sofferenze della scorsa stagione. Intanto le emozioni positive volano altrove.

EMOZIONE DERBY. Già, le emozioni: se ne sono avvertite poche nel derby calabrese, e quasi tutte sugli spalti, che metteva di fronte Crotone e Cosenza, due formazioni reduci dallo scorso campionato agli antipodi e con lo sguardo, ora, fisso nella stessa direzione: andare oltre una comoda salvezza. Là guarda Stroppa che evita un’altra falsa partenza ma deve accontentarsi di un punticino non proprio congruo alle ambizioni del club. Va decisamente meglio a Braglia, uno dei grandi vecchi del torneo, giovanissimo dentro. Falliti nella passata stagione di un soffio i play off complice quella sconfitta a tavolino al “San Vito-Marulla” che ha poi spedito di fatto il Verona in A, l’allenatore maremmano ha un sogno da realizzare: allenare nella massima serie. Per soddisfarlo attende i rinforzi giusti dalla società silana. E per il momento riparte da un pari in un derby che è tutt’altro da buttare.

IL BICCHIERE DI SUPERPIPPO. E’, invece, da valutare mezzo vuoto o mezzo pieno il bicchiere di Pippo Inzaghi? Il pareggio in casa del Pisa, in realtà, ha evidenziato una filosofia e una visione calcistiche già note  nel caso del giovane tecnico passato per Milan, Venezia e Bologna con alterne fortune. La Strega all’Arena ha tenuto sul piano difensivo contro una spigolosa avversaria che ha fatto della fisicità la sua arma migliore. Ma è stata necessaria una prodezza di Montipò al 94’ per evitare una sconfitta, francamente, immeritata dopo le occasioni nitide sciupate da Coda. Il dubbio però rimane: se sei più forte, tanto più forte da nutrire ambizioni da A, perché correre il rischio di perdere, per giunta nei minuti finali? Inzaghi fa bene a prendersi il buono della gara inaugurale e a indicare le criticità di un Benevento allestito per vincere e che può solo crescere e migliorare anche per soddisfare le attese di una piazza reduce dalla delusione dell’ultimo torneo. Ma sarebbe un errore fatale pensare che andare in A sia un fatto scontato. Lo sa bene l’ex Bucchi che riparte da Empoli alla guida di una squadra regina del mercato grazie alla lungimiranza della società e alle cospicue risorse del paracadute. Che da sole, tuttavia, non basteranno per tornare subito in A. Lo ha capito benissimo anche Nesta che con il suo Frosinone grandi firme è stato sbriciolato dal Pordenone di Tesser e del giovanotto Pobega, un talento che sogna di emulare Pogba non solo per l'assonanza nel nome, soprattutto per la voglia di arrivare più in alto che può!
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