Infantino e Collina: "La Var raddoppia l'entusiasmo ma bisogna ridurre i tempi"

Così il presidente della Fifa: "La Coppa del Mondo è più di un torneo dei popoli, è un evento sociale". E il capo commissione arbitri: "Si può prevedere o un maggior numero di direttori di gara o un loro maggiore utilizzo"
Infantino e Collina: "La Var raddoppia l'entusiasmo ma bisogna ridurre i tempi"© Getty Images
2 min

TRENTO - "Rispetto al mio impegno all'Uefa, i problemi si sono moltiplicati per quattromila... Scherzi a parte, solo a pensare di essere presidente della Fifa mi viene la pelle d'oca, è una cosa incredibile, spettacolare". Così il presidente della Fifa, Gianni Infantino, durante il convegno "Il calcio e i Mondiali" in corso al Teatro Sociale di Trento nell'ambito della seconda edizione del Festival dello Sport. "Non so se ci sia cosa più bella di poter contribuire a far crescere il calcio in giro per il mondo. Ne è valsa assolutamente la pena - ha aggiunto il numero uno della federazione internazionale -. Il Mondiale a 48 squadre? È più di un torneo dei popoli, un evento sociale incredibile in cui la gente si ferma per seguire partite di calcio. È una conseguenza naturale della globalizzazione del calcio, è una sfida di questa nuova Fifa".

Collina: "Mondiale a 48 squadre? Si può"

"Il Mondiale a 48? Si può prevedere un numero di arbitri maggiore o anche un maggiore utilizzo di quelli presenti. Si può anche arbitrare di più, sapendo che la logistica non sarà semplice". Lo ha detto Pierluigi Collina, capo commissione arbitri Fifa, in merito ai Mondiali del 2026 in Nord America. "Credo ci riusciremo: qualche limite c'è ma si può aumentare il numero di partite per un arbitro", ha aggiunto Collina durante il convegno "Il calcio e i Mondiali" in corso al Teatro Sociale di Trento nell'ambito della seconda edizione del Festival dello Sport. E sulla Var: "Non credo che spenga l'entusiasmo, credo anzi che lo raddoppi. C'é sicuramente l'esigenza di migliorare l'utilizzo dell'intelligenza artificiale per ridurre i tempi, anche perché le attese in campo non piacciono".


© RIPRODUZIONE RISERVATA