La Salernitana al buio e la lunga notte di Ventura

A Cittadella granata in vantaggio, poi ribaltati da Venturato. Kiyine e Giannetti riaprono il match, ma l'attaccante senese fallisce il possibile clamoroso 4-4. E' l'ex ct a fare notizia abbandonando la panchina prima del 90'. Per una colica, chiarirà poi la società campana in una nota sul proprio sito ufficiale. Comunque niente esonero, a meno di clamorose e improbabili dimissioni, sarà ancora l'allenatore ligure a guidare la squadra domenica contro il Crotone in un Arechi sempre più vuoto: anche al Tombolato i 300 tifosi granata hanno contestato squadra, tecnico e società
La Salernitana al buio e la lunga notte di Ventura© LAPRESSE
di Tullio Calzone
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STREGA IMPLACABILE: MANI SULLA A - Implacabile e spietata come si addice a una grande squadra costruita per riconquistare la A, la Strega prende il largo senza voltarsi e senza un briciolo di pietà. L’eloquente risultato nell’anticipo con cui ha schiacciato anche il Trapani si aggiunge al blitz di Venezia, dove Inzaghi aveva già messo da parte il cuore pur di attestare la forza di un Benevento che non ha rivali in questo campionato anomalo ma equlibrato e avvincente. Bisogna tornare indietro di anni per trovare un dominio così netto, rispolverando il torneo di Juve, Napoli e Genoa (2006/2007), l’unico peraltro sinora chiuso senza giocare i play off. Ma nessuno era stato capace di scavare un solco così netto rispetto alla più immediata inseguitrice (+9). E così, all’inizio del viale che porta al giro di boa, SuperPippo allunga le mani sulla A senza concedersi distrazioni. Sa bene come è lunga e dura la B, mai stata per nessuno una “scala di cristallo”.

IL TRAMONTO DI VENTURA - Se n’è accorto Gian Piero Ventura che questa categoria l’ha padroneggiata con successo a Lecce e a Cagliari in passato, vincendo attraverso il gioco e rifondando, appunto, antagoniste per la A. Un’impresa sfiorata a Pisa e ripetuta a Torino e che non sembra, tuttavia, potergli riuscire a Salerno. Lotito e Mezzaroma s’erano affidati all’ex ct confidando, finalmente, di poter alimentare ambizioni da vertice. Invece, il collasso di Cittadella fa scivolare i granata ai margini della zona salvezza, inopportunamente, non solo perché se riesci a segnare 3 gol fuori casa e fallisci in modo imbarazzante il quarto che può valere il pari, qualche problema c’è. Se poi il tecnico abbandona la panchina prima del 90’ l’intrigo s’ingrossa e le ricostruzioni avvelenate dilagano quasi come i veneti. Tanto che il club granata è costretto a diramare una nota per chiarire che l’abbandono è dovuto a una colica. Scatenata da cosa è facile immaginarlo. Ventura sta facendo peggio di Colantuono che nella scorsa stagione proprio dopo la 15ª rassegnò le dimissioni con 20 punti in classifica. Alla fine una salvezza ai play out nei due spareggi col Venezia. Un finale da scongiurare, con o senza Ventura, per ora, comunque, confermato al comando di una nave in avaria, ma non ancora alla deriva.

BREDA ADDIO: OGGI CASTORI? - Anche perché le crisi abbondano. Con la Cremonese sempre più giù, c’è il Livorno che dovrebbe liquidare Breda dopo il ko di La Spezia. Già allertato Castori, uno specialista. Ma servirà un’impresa per una salvezza complicata almeno come quella di un anno fa. Una lezione non servita alla società che avrebbe dovuto rinforzare la squadra per evitare altri patemi. Finisce di soffrire, invece, l’Empoli. Ma solo perché la battaglia con l’Ascoli porta a una vittoria al fotofinish con un rigore sbagliato da La Gumina e un miracolo di Brignoli che nega ai marchigiani un pari, forse, meritato.


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