Fatturato club: Juve decima. Vola il Psg, Barcellona primo

Per il secondo anno consecutivo, le prime due posizioni della classifica della Deloitte Football Money League (giunta alla 23esima edizione) sono occupate da squadre spagnole
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ROMA - Barcellona in testa, Juventus decima e prima delle italiane. Pubblicata la 23esima edizione della "Deloitte Football Money League", che riporta i primi 20 club calcistici per ricavi generati nella stagione 2018/2019, con la somma complessiva cresciuta fino a 10,6 miliardi di dollari, un nuovo record. Per la prima volta in vetta c'è il Barcellona, che diventa anche il primo club a superare la soglia dei 900 milioni di dollari. I blaugrana si attestano a quota 840,8 milioni di euro scalzando il Real Madrid (757,3 mln), quindi Manchester United (711,5 mln), Bayern Monaco (660,1 mln) e Paris Saint-Germain (635,9 mln), che insieme generano più ricavi degli 11 club classificati dal decimo al 20^ posto. La Juventus passa dall'undicesima alla decima posizione con un fatturato di 459,7 milioni di euro, presenti in classifica anche Inter (14^, 364,6 mln), Roma (16^, 231 mln) e Napoli (20^, 207,4 mln). I proventi dei diritti televisivi rimangono la principale fonte di reddito dei club, in quanto rappresentano il 44% dei ricavi totali. La capacità di attrarre interesse commerciale è il fattore che distingue i club al top della classifica (cioè quelli che regolarmente partecipano alla Champions League) e quelli al fondo della Money League.

Deloitte Football Money League, Barcellona in testa

Da notare che, sebbene un lungo periodo di assenza dalle competizioni Uefa, in particolare dalla Champions League, possa pesare in maniera significativa sui ricavi, i top club sono meno vincolati alle entrate dei diritti televisivi rispetto ai club minori. Per il secondo anno consecutivo, le prime due posizioni della classifica sono dunque occupate da squadre spagnole e il divario tra il primo e il secondo posto è ora il più alto nella storia di questo studio (95,3 milioni di dollari). L'aumento dei ricavi del Barcellona è in gran parte attribuibile al cambiamento di approccio del club alle operazioni, come la scelta di gestire direttamente il proprio merchandising e le attività di licensing. Consapevole del potere del suo brand, infatti, il club ha assunto un maggiore controllo delle sue operazioni di merchandising e di concessione delle licenze, piuttosto che affidarsi a terzi per questi servizi. Questo ha dato al club un ulteriore controllo su come i suoi prodotti vengono promossi e venduti, oltre che la possibilità di registrare queste entrate su una base lorda, invece che netta. La Premier League continua però ad avere il maggior numero di club presenti nella top 20 della Money League, con otto società presenti nell'edizione di quest'anno.

Il Manchester United può perdere lo scettro in Premier

Il Manchester United rimane in terza posizione anche se è prevista una contrazione del fatturato a causa della mancata qualificazione alla Champions di questa stagione, un risultato che probabilmente vedrà i Red Devils scendere al livello più basso mai raggiunto nella Money League l'anno prossimo. Ciò potrebbe portare lo United a perdere, per la prima volta nella storia della Money League, la sua posizione di club con il fatturato più elevato della Premier. I rivali nazionali dei Red Devils, ovvero Manchester City e Liverpool, hanno fatturato rispettivamente di 696,6 e 689,9 milioni di dollari nel 2018/19. L'obiettivo del Liverpool di ottenere nel lungo termine una posizione nella top 5 della Money League non è affatto irrealistico, soprattutto se il club, oltre alla vittoria della Champions del 2019, dovesse centrare anche il primo posto nella Premier League ancora in corso. Ottavo nella Money League di quest'anno, la posizione più alta raggiunta dal club, il Tottenham ha superato Arsenal e Chelsea ed è attualmente il primo club londinese per ricavi nella Money League, per la prima volta dal 1996/97. Il fatturato degli Spurs è salito a 521,1 milioni di euro, soprattutto grazie all'aumento delle entrate commerciali e dei diritti tv, dopo una stagione in cui il club è arrivato in finale di Champions League e si è trasferito al Tottenham Hotspur Stadium. 

La Juve cresce grazie al talismano Cristiano Ronaldo

L'Arsenal è scivolato dal nono all'11esimo posto a causa della mancata qualificazione alla Champions League per la seconda stagione consecutiva. Di conseguenza, il numero delle squadre di Premier League nella top 10 si è ridotto a cinque quest'anno, dopo il record di sei nell'anno precedente. La stagione 2018/19 ha visto un'impressionante crescita a doppia cifra di tutte le fonti di reddito del Psg, con il club che è salito al quinto posto nella Money League, la posizione più alta dal 2014/15. Il club ha registrato entrate commerciali per 414,6 milioni di dollari, il secondo dato più alto nella storia della Money League, imputabili principalmente alla firma di cinque nuovi partner commerciali e all'estensione dei contratti con sei brand globali. La Juventus riguadagna il decimo posto grazie a una crescita del fatturato: l'arrivo dell'attaccante "talismano" Cristiano Ronaldo, che da solo vanta su Instagram più follower di Real Madrid e Barcellona messi insieme, ha aumentato l'appeal commerciale dei bianconeri. Di conseguenza, la Juve ha visto crescere i propri ricavi anche grazie all'aumento della visibilità del suo brand nel 2018/19. La società ha inoltre incrementato i ricavi derivanti dalla vendita di merchandising a seguito dell'acquisto del fuoriclasse portoghese.

L'apice del valore dei principali campionati

Negli ultimi cinque anni, a livello aggregato, i ricavi da proventi televisivi dei top 20 club sono aumentati ad un tasso di crescita annuo composto dell'11%, l'aumento maggiore tra tutti i flussi d'entrata. Il valore dei principali campionati in termini di diritti televisivi potrebbe aver raggiunto il suo apice, ma in ogni caso la gestione degli accordi tv è fuori dal controllo di un singolo club. Per ottenere una crescita differenziata dei ricavi futuri, i club dovranno quindi concentrarsi sulla massimizzazione dei flussi di entrate su cui hanno maggiore controllo. La sfida sarà provare a crescere in un momento in cui il panorama calcistico futuro sembra più imprevedibile che mai. (in collaborazione con Italpress)


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