Coronavirus, dalla Liga alla Premier: che succede nel resto d'Europa

Gli altri campionati per ora non chiudono le porte degli stadi, ma si gioca con la paura
Coronavirus, dalla Liga alla Premier: che succede nel resto d'Europa

 

Francia

Le ripercussioni sullo sport non comprendono i rinvii delle partite (salvo cambiamenti improvvisi), con l'unica vera limitazione per ora - lo svolgimento della gara a porte chiuse - che coinvolge domani sera Chambly-Le Mans di Ligue 2 a causa della presenza di un focolaio proprio nella zona dell'Oise. Nelle manifestazioni al chiuso, non si potrà andare oltre le 5.000 presenze. In generale, verrà evitato il contatto diretto, con la rituale stretta di mano, tra i giocatori nel pre-partita. Per Psg-Borussia Dortmund di mercoledì prossimo si continua a valutare la soluzione di giocare senza pubblico: ieri il quotidiano Le Parisien paventava proprio questa ipotesi. Mentre la semifinale della Coppa di Francia tra i parigini e il Lione si è regolarmente disputata con il pubblico allo stadio.


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Germania

L’epidemia non ferma lo sport in Germania, dove si registrano finora 240 casi. Nella “regione rossa” del Nordreno-Westfalia (111 casi) ieri si è giocata regolarmente Bayer Leverkusen-Union Berlino nei quarti della Coppa di Germania, parallelamente a Eintracht Fracoforte-Werder Brema nella regione dell’Assia. La Federcalcio (Dfb) segue le indicazioni delle autorità sanitarie. «Noi non abbiamo specifiche conoscenze mediche - ha spiegato Rainer Koch, vicepresidente Dfb - Ascoltiamo le istituzioni pubbliche». Ancora pochi giorni fa, il medico federale Tim Meyer ha detto che i provvedimenti adottati in Italia (partite a porte chiuse) «da noi sarebbero senz’altro esagerati, ma bisogna vedere gli sviluppi della situazione». Il calendario nazionale e internazionale non è stato toccato. Procede la vendita dei biglietti per l’amichevole Germania-Italia del 31 marzo a Norimberga. Gli azzurri di Mancini sono un forte richiamo: già esaurite le curve, rimangono i distinti (da 45 a 80 euro). Da notare che venerdì il Fortuna Düsseldorf ha giocato in casa con l’Hertha Berlino, ad appena 61 chilometri dalla cittadina di Heinsberg, considerata l’epicentro tedesco del virus. Lo Schalke ha rinunciato ad una tournée estiva in Cina.


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Inghilterra

Le autorità sportive del Regno Unito continuano a monitorare l'evoluzione del Coronavirus anche se, al momento, non sono previste misure particolari. Proprio ieri il numero di casi è salito a 87 (era a 51 il giorno prima), di cui 80 in Inghilterra, 3 in Scozia e Irlanda del Nord e 1 in Galles. Lunedì Chris Whitty, responsabile medico del governo, ha incontrato rappresentanti di Premier League, Football Association e Football League. L'intenzione è continuare come se nulla fosse a livello organizzativo e di calendario fino a ordine contrario da parte del governo. Detto ciò la Premier League ha scritto ai club avvisandoli che l'ipotesi più plausibile in caso di restrizioni simili a quelle in vigore in Italia sarebbe giocare a porte chiuse. I club sono quindi stati invitati ad esplorare questa possibilità a livello logistico per essere pronti. Improbabili i rinvii per non falsare il torneo e per la difficoltà nel trovare date libere nel calendario intasato. Nel frattempo alle società è stato chiesto di aumentare l'igiene negli stadi e ai centri sportivi, e di limitare sia l'accesso a visitatori sia il numero di incontri. Intanto, dopo il Newcastle anche i Wolverhampton Wanderers hanno chiesto ai giocatori di non fare selfie con tifosi. Almeno fino a quando non verrà risolta la situazione.


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Spagna

Nessun provvedimento, il campionato continua regolarmente, nonostante i casi di affetti da Coronavirus in Spagna abbiano superato ieri quota 200 e ci sia stato il secondo decesso di un paziente contagiato dal Covid-19. La Liga continua, lascia le porte aperte ai suoi tifosi, mentre il Consiglio Superiore degli Sport ha ribadito il concetto espresso dal Ministero della Salute: Valencia-Atalanta (10 marzo) e Getafe-Inter (19 marzo) dovranno giocarsi necessariamente a porte chiuse. «Capisco ciò che pensa la gente, ma le istruzioni della “Conselleria de Sanidad” sono chiare e le due partite dovranno giocarsi a porte chiuse - ha detto Irene Lozano, presidente del Csd -. Mi dispiace per la confusione che si è creata, non fa bene a nessuno. Abbiamo fatto un grande sforzo per non rinviarle o sospenderle». Valencia e Getafe, che ovviamente non sono d’accordo con la chiusura totale dei loro stadi, non hanno emesso comunicati ufficiali, ma aspettano che si pronunci l’Uefa che avrà l’ultima parola.


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Francia

Le ripercussioni sullo sport non comprendono i rinvii delle partite (salvo cambiamenti improvvisi), con l'unica vera limitazione per ora - lo svolgimento della gara a porte chiuse - che coinvolge domani sera Chambly-Le Mans di Ligue 2 a causa della presenza di un focolaio proprio nella zona dell'Oise. Nelle manifestazioni al chiuso, non si potrà andare oltre le 5.000 presenze. In generale, verrà evitato il contatto diretto, con la rituale stretta di mano, tra i giocatori nel pre-partita. Per Psg-Borussia Dortmund di mercoledì prossimo si continua a valutare la soluzione di giocare senza pubblico: ieri il quotidiano Le Parisien paventava proprio questa ipotesi. Mentre la semifinale della Coppa di Francia tra i parigini e il Lione si è regolarmente disputata con il pubblico allo stadio.


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