Siamo una squadra fortissimi

Siamo una squadra fortissimi
Ivan Zazzaroni
3 min

È semplice e bello tifare per loro, difficile è segnalarli tutti. Ci ho provato alla radio partendo dai tanti flash mob dedicati a medici, infermieri, personale ospedaliero e mi sono ritrovato travolto da centinaia di richieste di una semplice citazione («ci siamo anche noi, non dimenticateci») da parte di farmacisti, dipendenti dei supermercati, autisti del trasporto pubblico, rappresentanti delle forze dell’ordine, addetti alle pulizie o alla raccolta dei rifiuti, tecnici e artigiani per interventi di emergenza, edicolanti, tutta gente che sta rischiando il contagio “soltanto” per rendere più tollerabile l’isolamento forzato a decine di milioni di segregati. Sono i piccoli e grandi eroi del virus.

«Siamo una squadra fortissimi fatta di gente fantastici». Lo è anche chi all’interno della redazione di un giornale, di una televisione, di una radio continua a svolgere il proprio lavoro, tentando di dribblare la positività, per informare o provare a distrarre chi non puo uscire di casa.

Il virus ci ha fatto cambiare vita, abitudini, atteggiamenti, priorità, riferimenti e campioni. Se fino a ieri applaudivamo Dybala, Milinkovic, Lautaro, Fognini, Brignone, Hamilton, Dovizioso, Valentino, Paltrinieri, Pellegrini, Bebe Vio e altri dispensatori di talento ed emozioni (ci auguriamo di tornare presto a farlo) oggi ammiriamo persone comuni i cui sforzi al tempo della normalità ci apparivano naturali, ordinari (non mi riferisco ai medici, ovviamente), di rado meritevoli di una citazione pubblica, figuriamoci di un applauso.

Li applaudiamo noi che per ora siamo perdenti: ma il vero sportivo insegue l’aspetto positivo soprattutto quando è perdente. Per questo ripete spesso la litania della sconfitta costruttiva, passaggio necessario per crescere e migliorare. Il dramma che sta vivendo il mondo è una delle tante cadute dalle quali l’uomo si è sempre rialzato. C’è una frase molto bella e consolatoria di Paulo C elho che dovremmo indossare: «Ci sono momenti in cui i problemi entrano nelle nostre vite e non possiamo fare nulla per evitarli. Ma sono lì per una ragione. Solo quando li supereremo capiremo perché erano lì».

Il web, whatsapp, i giornali, le tv, le radio ci invitano ogni giorno a partecipare a “assembramenti virtuali”: da Napoli a Milano, da Brescia a Bologna la gente avverte la necessità di unirsi nella distanza, di farsi sentire e di fare qualcosa per gli altri: Scozzarella del Parma che in rete legge una favola a bambini non suoi è il mio piccolo eroe del weekend.

Mi piace pensare che non ci dimenticheremo di chi ci ha permesso di evitare la sconfitta definitiva. Ognuno di noi ha uno o più campioni personali da ringraziare. Giocano tutti nella stessa squadra.


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