Coronavirus, Gravina: "Scudetto? Vogliamo salvare il risultato del campo"

Il presidente della Figc sui possibili scenari del campionato: "Potremmo andare avanti fino al 30 luglio. Se non si giocherà? Ne parleremo in consiglio federale. La Serie A a 22 squadre sarebbe ingestibile"
Coronavirus, Gravina: "Scudetto? Vogliamo salvare il risultato del campo"© Getty Images
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ROMA - Per fronteggiare l'emergenza Coronavirus, la Federcalcio ha deciso di mettere a disposizione della Protezione Civile fiorentina il Centro tecnico federale di Coverciano. La decisione del presidente della Figc, Gabriele Gravina, è stata comunicata al Sindaco di Firenze Dario Nardella, che sta coordinando le attività sul territorio del capoluogo toscano. La Figc, dopo aver già aperto le porte del Centro a un presidio dei Vigili del Fuoco, ha offerto la disponibilità della 'Casa delle Nazionali', in particolare l'albergo e l'auditorium (ex palestra), per ospitare persone sottoposte a sorveglianza sanitaria e per allestire alcuni posti letto per i pazienti bisognosi di ricovero. "Il mondo del calcio sta mostrando grande sensibilità e forte senso di responsabilità - le parole del presidente della Figc Gravina a Sky Sport24 - siamo tutti scesi in campo contro l'emergenza, Federazione, Leghe, Club, calciatori e allenatori, raccogliendo fondi e amplificando i messaggi delle autorità governative. La salute è il bene primario che va tutelato, per questo la Figc apre agli italiani in difficoltà il Centro di Coverciano. Ora non si gioca a calcio, per tornare a farlo vinciamo insieme la partita più importante contro il Coronavirus. Il calcio è migliore di come lo vogliono far apparire"

Gravina: "Campionato fino al 30 luglio"

"Due settimane fa abbiamo messo a disposizione una palazzina per i vigili del fuoco e oggi metteremo a disposizione anche la nostra foresteria per medici e infermieri - spiega Gravina - nella grande palestra potranno essere ricavati 20 o 30 posti per la rianimazione. Questo è il calcio che mostra il suo vero lato. Diamo la nostra massima disponibilità: il calcio è migliore di quello che si vuole far credere". Sull'ipotesi di ripresa del campionato il presidente federale spiega: "Ci siamo gia' attivati per chiedere a Uefa e Fifa la possibilità di sforare la deadline del 30 giugno. L'ipotesi è arrivare fino al 30 luglio con ripartenza del campionato nel mese di maggio. Vogliamo dare priorità assoluta al valore della competizione sportiva, vorremmo arrivare a definire gli organici sul campo, ma dobbiamo rispettare le ordinanze, le indicazioni che arrivano dalle massime autorità politiche e scientifiche. Se non si potrà giocare, faremo una serie di riflessioni per salvare comunque il valore della competizione sportiva finora raggiunta sul campo. Ma non abbiamo ancora dato grande attenzione a questa ipotesi perché, pure in un momento di grande difficoltà, permettetemi di essere ottimista. Se verrà assegnato lo scudetto se non si riprenderà a giocare? Nel caso ne parleremo in consiglio federale".

Impossibile la Serie A a 22 squadre

"Una Serie A a 22 squadre? Sarebbe un campionato ingestibile – dice ancora Gravina - di ipotesi ne sono state fatte tantissime, ma la stella polare sono le nostre norme, e non è facile modificare il format dei campionati", ha aggiunto parlando dello stop ai campionati per l'emergenza Coronavirus e degli scenari per la ripresa, tra i quali c'è chi pensa anche a uno stop alle retrocessioni. “L'ipotesi di passare ad una serie A a 22 squadre - ha proseguito Gravina - dovrebbe confrontarsi con un campionato che probabilmente partirà già in ritardo e dovrà comunque finire a maggio 2021 per l'Europeo: mi apparirebbe cosa schizofrenica avere l'esigenza di giocare meno partite e fare una A con 22 squadre. Sarebbe un campionato ingestibile". "Sono preoccupato per tutto il calcio, la A, la B, la C e il mondo dilettantistico - dice ancora Gravina - anzi, comincerei da lì perché è un settore che rischia di perdere oltre tremila società: un disastro".


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