I timori dei medici dello sport: "Test approfonditi per i positivi"

La federazione dei dottori dello sport pretenderà accertamenti per i giocatori contagiati: si temono possibili rischi all’apparato cardiaco
I timori dei medici dello sport: "Test approfonditi per i positivi"© LAPRESSE
Bruno Bartolozzi
3 min

E' la madre di tutte le paure: cosa hanno subito le persone che sono state affette da Covid-19? Il mondo dello sport a breve (una settimana, massimo dieci giorni), arriverà a produrre un Protocollo operativo, che verrà redatto recependo le linee guida stabilite (come nel passato) dalla Federazione medico sportiva italiana, guidata da Maurizio Casasco. Nuovi esami di idoneità e esami particolarmente approfonditi con test di secondo e terzo livello (Tac e ecocardiografia sono esami di cui si è parlato).

Rischi

Ma cosa rischiano ancora le persone affette (e guarite) da coronavirus e in che modo potranno riprendere la loro attività sportiva? I risultati sulle prime 155 autopsie, come indicato in altra parte di questa pagina, attraverso le parole del professor Pregliasco, rimandano a lesioni e patologie che potrebbero essere diretta conseguenza dell’azione dell’agente patogeno: ipertensioni, aritmie, danni cardiaci acuti e un 70 per cento di cardiopatia ischemica.

Obiettivo

E quindi cosa temono e cercano i medici sportivi? Caccia a tutti i possibili danni. La polmonite di tipo interstiziale causata dal virus, la prossimità e la sinergia dell’apparato respiratorio con la funzione cardiovascolare rendono cuore e polmoni organi a probabile rischio di lesioni. Che tipo di lesioni? Quali rischi? Non c’è evidenza scientifica, non esistono al momento studi validati dalla comunità dei ricercatori. Esiste una instancabile attività di investigazione stimolata dalle commissioni mediche delle federazioni e da alcune leghe, come ad esempio quella di serie B, particolarmente attenta e in prima linea, che hanno messo a fuoco il problema.

Tempi

Che accadrà quindi nei prossimi giorni? Al dubbio della data sulla possibile ripresa dell’attività ci sarà anche la legittima riflessione su chi e dopo quali verifiche potrà tornare ad allenarsi e in un futuro a gareggiare. La capacità di guida della comunità, attraverso i diversi comitati scientifici, potrebbe indurre nel più breve tempo possibile a fissare i termini della questione. Un ruolo nell’approntare eventuale protocollo, può averlo anche la Sezione Medica della FIGC, la cui guida è affidata al Prof. Paolo Zeppilli (profondo conoscitore dell’arte medica nel calcio). Una nuova visita di idoneità: al momento la tendenza prevalente, mentre, è sempre bene ricordarlo, i riscontri di tipo scientifico sono in costante evoluzione

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