Chiellini e Balotelli, bufera mondiale: e ora Mancini che cosa farà?

Chiellini e Balotelli, bufera mondiale: e ora Mancini che cosa farà?© ANSA
Alberto Dalla Palma
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Dopo sessanta giorni senza pallone, caffè, parrucchieri e passeggiate in santa pace, ci mancavano solo gli insulti tra Chiellini, Balotelli e Felipe Melo, che hanno acceso il week end che dovrebbe portarci verso una semi libertà. Non ne sentivamo il bisogno, siamo sinceri, perché abbiamo tutti altri pensieri, però l’imminente uscita dell’autobiografia ha consigliato al difensore juventino il consueto lancio pubblicitario con l’anticipazione dei passi più velenosi del racconto. Andrà a ruba, il libro, e lo speriamo davvero perché l’incasso verrà devoluto a una Onlus che Chiellini considera una seconda famiglia e che aiuta l’integrazione di moltissimi ragazzi disabili. Ed è il gol più bello di Giorgio, che ha confessato di aver attaccato i due ex compagni (Balotelli in Nazionale e Melo nella Juve) perché avrebbero superato ogni limite nel rapporto di gruppo.

È curioso che Chiellini abbia deciso di pubblicare l’autobiografia ancora in attività, considerando che potrebbe vincere un altro scudetto tra qualche mese (Lazio, Inter e ministro Spadafora permettendo) e che avrebbe potuto conquistare anche il titolo europeo con la Nazionale di Mancini. Ed è proprio questo il caso più sorprendente, perché il capitano azzurro è stato durissimo con Balotelli, che dal giro della Nazionale è momentaneamente uscito ma mai in modo definitivo, perché il ct è un suo (ex) estimatore. «Mario è una persona negativa, non ha alcun rispetto del gruppo» ha tuonato il difensore, scatenando la reazione immediata dell’attaccante. «Io almeno ho la sincerità e il coraggio di dire le cose in faccia. Tu dal 2013 avresti avuto tante occasioni per farlo, comportandoti da vero uomo, ma non l’hai fatto. Chissà cosa dirai un giorno dei compagni di oggi, strano capitano. Se questo vuol dire essere un campione, allora preferisco non esserlo. E alla maglia azzurra non ho mai mancato di rispetto» ha risposto Balotelli, che dai senatori azzurri (oltre che da De Rossi) era stato contestato durante e dopo i Mondiali del 2014. Proprio in Brasile, mentre le cose non andavano, Chiellini e i suoi compagni avevano taciuto quando Prandelli organizzò un confronto collettivo per cercare di rialzare la Nazionale: perché?

E proprio a questo episodio si riferisce Balotelli nella risposta al difensore, che, sicuramente non in modo volontario, ha messo (e metterà) in difficoltà Roberto Mancini, soprattutto in vista della riapertura del club Italia. Il ct non avrebbe mai portato SuperMario agli Europei ma se tra un anno ci fossero i presupposti per richiamarlo (serviranno gol e atteggiamenti seri) come si comporterebbe? Mancini potrebbe riportare in Nazionale un giocatore colpito sotto il profilo morale dal suo capitano? Ecco perché anche il ct non ha gradito molto un botta e risposta di cui il calcio, angosciato come tutti i settori professionali della nostra vita, avrebbe volentieri fatto a meno. Chiellini ha detto che non avrebbe problemi a condividere di nuovo una squadra con SuperMario, ma si sa che nello sport la parola “pace” è una delle più false che ci siano: non ci meraviglieremmo se nel giugno del 2021 nella Nazionale che debutterà a Roma non ci fossero né il difensore né l’attaccante. Ci sarà tempo, ancora, ma intanto possiamo andare tutti in libreria per aiutare quei ragazzi che non hanno avuto la nostra stessa fortuna: tutto il resto conta poco o niente.


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