Cannavaro: "Quella volta che io e Ibra girammo Posillipo in motorino"

L'ex capitano della Nazionale svela un retroscena con lo svedese vissuto ai tempi della Juventus. Poi su Chiellini: "Frasi a effetto per vendere"
Cannavaro: "Quella volta che io e Ibra girammo Posillipo in motorino"
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Con Ibrahimovic Cannavaro è stato compagno di squadra ai tempi della Juventus, quando i due trovarono il tempo per un giro in Vespa a Napoli. "L'ho portato nei vicoli, a Posillipo, a vedere il golfo e lo stadio: si è divertito e innamorato della città. Io e lui cazzeggiavamo sempre, lo prendevo in giro dalla mattina alla sera. Zlatan fa ridere, è molto divertente, si vede che da giovane ha sofferto, è diventato un leader, un giocatore straordinario - racconta Cannavaro in diretta su Instagram. Quando venne alla Juventus rispettava tantissimo Capello e aveva bisogno di un allenatore così. All'inizio contro di me non la beccava mai, gli passavo sotto le gambe e gli dicevo che se voleva divertirsi col pallone poteva farlo tirando in porta alla fine della partitella".

Cannavaro: "Non abbiamo vinto il Mondiale per Calciopoli"

"Mi arrabbio quando dicono che abbiamo vinto il Mondiale per Calciopoli. In Germania smettemmo di parlare di quelle cose da subito, abbiamo vinto perché eravamo fortissimi, con un allenatore incredibile. C'è mancato solo Vieri che purtroppo s'infortunò. Forse più forte di noi c'era solo la Francia. La festa al Circo Massimo è stata qualcosa di fantastico. ma il ricordo più strano sono le parole che mi disse Mauro Vladovich (segretario della Figc) prima di toccare la coppa: 'Alzala con stile'. Mauro, e questa cosa non l'ho mai detta a nessuno, mi diede una lettera prima del Mondiale scrivendomi le parole di Papa Wojtyla, che poi mi sono tatuato: 'Mi raccomando, non abbiate paura di avere coraggio'. E' stata la chiave del nostro successo". Dalla Nazionale di allora a quella di oggi, guidata da Roberto Mancini"Sta facendo un lavoro straordinario e i risultati si vedono. Roberto ha dato credibilità, voglia di vincere e di divertirsi", sottolinea Cannavaro che vive e lavora in Cina.

Cannavaro: "Messi e Ronaldo, ogni partita un disastro"

"Qui in Cina siamo quasi alla normalità, il campionato dovrebbe riprendere a fine giugno, praticamente stiamo facendo una vita normale - spiega Cannavaro -. Hanno chiuso tutto, c'erano applicazioni che ti seguivano ovunque e la macchina organizzativa è stata perfetta. De Luca in Campania ha fatto un lavoro eccezionale, dimostrando che le eccellenze in tema di sanità non sono solo in Lombardia. Purtroppo al Sud, e soprattutto a Napoli, siamo visti come 'diversi' ma è sbagliato, siamo un paese solo, unico, ma a volte qualcuno se lo dimentica". Allena in Cina, ha già vinto tanto e spiega: "Come allenatore mi rivedo in tutti quelli che ho avuto da Capello a Lippi, da Sacchi ad Ancelotti, da Malesani a Scala, ho preso un po' da ognuno ma spero di avere il mio sistema. Perché non torno? Il Guangzhou è una delle prime venti società al mondo, il calcio non è paragonabile a quello europeo ma sta crescendo molto. Dell'Italia mi mancano la famiglia, mia moglie, i miei figli, la mozzarella di bufala e poi naturalmente il mare". Per lui i tre attaccanti più forti incontrati sono "Ronaldo, Messi e CR7, ma faccio fatica fare queste classifiche perché in 20 anni li ho beccati tutti, ogni partita era un disastro".

Cannavaro: "Chiellini? Frasi ad effetto"

"Le parole di Chiellini su Balotelli e Felipe Melo? Ognuno dice quello che sente, ma poi c'è sempre qualcuno che deve vendere. E' normale che con gli autori del libro si cerchi la frase ad effetto che viene strumentalizzata di più. Bisogna stare nelle situazioni, nessuno può dire chi ha torto o ragione, se Giorgio sentiva di dire quelle cose nessuno può dire niente"


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