Nuovo protocollo, c’è il doppio assist: ecco tutte le novità

Si lavora all’aggiornamento del documento medico. Un positivo? Non si ferma tutto, bastano i test. Responsabilità ai dottori? Solo per colpa grave
Nuovo protocollo, c’è il doppio assist: ecco tutte le novità© ANSA
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MILANO - Mentre è stato avviato l’iter per ottenere il via libera al protocollo rivisto per gli allenamenti collettivi, il calcio potrebbe incassare a breve un importante punto a favore nella questione quarantena. Nel Decreto per la fase 2 in via di definizione, sarebbero contenuti due articoli che vanno incontro alle esigenze del mondo del pallone. Si tratterebbe di un primo passo per scongiurare il pericolo che, nel caso di un giocatore, o di un componente del gruppo-squadra, trovato positivo, diventi obbligatorio fermare di nuovo tutto. Inoltre, attraverso l’ultima circolare dell’Inail, c’è stata una schiarita pure sul tema delle responsabilità: restano a carico dei medici, ma, come già emerso, solo nell’eventualità di dolo o di colpa grave.

NO RITIRO PIÙ TAMPONI - Per quanto riguarda il protocollo, in questa fase è Casasco, presidente della Federazione dei medici sportivi, a fare da ponte tra Federcalcio e il Comitato tecnico-scientifico del Governo. Gravina ha allertato Spadafora che ci sarebbe stato un approccio con il Cts e dal Ministro ha ricevuto la stessa disponibilità manifestata in televisione venerdì sera. Il nuovo documento, comunque, non è da considerare completato, ma è in costante aggiornamento, sulla base degli aggiornamenti in corso tra le parti. L’obiettivo è di cominciare al più presto la fase di allenamenti collettivi, permettendo ai giocatori di rientrare a casa a fine seduta. In cambio, i club si impegneranno ad aumentare la frequenza dei tamponi, in modo aumentare il controllo sul gruppo. Toccherebbe sempre ai club procurarsi i test, con l’impegno di non andare ad intaccare i quantitativi destinati alla popolazione. E, a proposito di impegno, gli stessi calciatori, una volta fuori dai centri sportivi, verranno invitati a tenere un comportamento di grande cautela e ad evitare qualsiasi potenziale rischio di contagio. In realtà, alcuni giorni di ritiro (non più di una settimana) sarebbero comunque previsti, ma solo a ridosso del via al campionato.

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