Il calcio murato vivo

Il calcio murato vivo© ANSA
Alessandro Barbano
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Il governo sta murando vivo il calcio in un labirinto invalicabile, fatto di divieti illogici e prescrizioni inapplicabili. Come quella contenuta nell’ultimo decreto, che autorizza gli allenamenti collettivi, a condizione che sia rispettato il distanziamento di due metri tra gli atleti e sia evitata ogni forma di assembramento. Che vuol dire? Che è impedito il gioco con la palla, il contrasto, il dribbling e la partitella, cioè l’intera preparazione finalizzata a disputare un campionato.

Che questo vincolo sia frutto di manifesta incompetenza, o piuttosto di una sinistra volontà, da ieri il premier Giuseppe Conte condivide insieme con il suo ministro dello Sport la responsabilità dell’ennesimo pasticcio. Che giunge a pochi giorni dalla data utile per comunicare all’Uefa il calendario della ripartenza e che scoraggia i club dall’assumere responsabilità sportive ed economiche. C’è chi fa notare che è un’illusione pensare di porre riparo con il nuovo protocollo sanitario, sottoposto dalla Federazione all’esame degli scienziati del comitato tecnico, perché nessuna norma di dettaglio può derogare ai principi di un decreto di rango superiore. Se l’assembramento è vietato, lo sarà altrettanto la mischia in area di rigore.

La ripartenza del campionato continua a essere una corsa ad ostacoli tra mille trappole, in mancanza di un quadro istituzionale affidabile. Il premier Giuseppe Conte aveva annunciato una settimana fa che il calcio meritava un confronto al massimo livello, facendo intendere di voler avocare a sé il via libera e assicurando un imminente incontro con i vertici di Federazione e Lega. Dopo quanto è accaduto, questo appuntamento è indifferibile, ma ancora non c’è conferma della sua convocazione. O Conte sarà capace di sgombrare gli equivoci seminati fin qui lungo la strada, oppure porterà tutta intera la responsabilità di aver spento un settore importante dell’economia nazionale e una grande fonte di passione per i cittadini. A quel punto l’inazione del governo che presiede sarebbe un autentico attentato alle libertà collettive, privo di credibili giustificazioni scientifiche che non siano quelle confezionate ad arte dai nemici del calcio. Ci pensi bene.


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