Picerno e Bitonto in Corte d'Appello

La prossima settimana il processo per illecito (da remoto, ossia in videoconferenza). Il Foggia difende la C ottenuta con la sentenza di primo grado
Picerno e Bitonto in Corte d'Appello
Biagio Angrisani
4 min

Bitonto e Picerno ricorrono in Appello per ribaltare la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale Federale Nazionale, Molto probabilmente anche la Procura Federale ricorrerà alla Corte Federale d’Appello poiché le sue richieste sono state accolte solo in parte dal TFN: aveva chiesto l’esclusione dai rispettivi campionati entrambi i club. I terzi interessati, naturalmente saranno nel lotto per perorare le loro istanze con il Foggia in prima fila. Il processo d'appello, a differenza di quello svolto al TFN, si svolgerà quasi sicuramente da remoto, ossia on line, tutti davanti al video: Corte, Procura e avvocati difensori. In teoria i mass media hanno diritto all’accesso per seguire il processo essendo l’illecito sportivo di natura “penale”, ma in questi tempi emergenziali anche nell’Urbe culla del diritto, molte prerogative secolari sono sparite lasciando il cronista in pasto alle narrazioni degli attori processuali (giocoforza non disinteressate) e senza poter accedere almeno al “de audito” in assenza del "de visu”. Non sono dettagli di poco conto alla pari dell’assenza dell’aula dell’udienza che ha una sua sacralità laica.

Motivazioni

Pubblicate le motivazioni della sentenza emessa dal TFN presieduto da Cesare Mastrocola, si attende la data del secondo round in Corte Federale d’Appello. È probabile che il processo si tenga nei primi giorni della prossima settimana. Le motivazioni offrono un quadro abbastanza chiaro del processo di illecito sportivo per la gara Picerno-Bitonto del 5 maggio 2019 e terminata con la vittoria della squadra di casa. Il lavoro compiuto dalla Procura Federale è stato decisamente corposo come si era compreso anche nel corso del processo che ha visto costantemente il procuratore capo Giuseppe Chiné costantemente all’attacco e le difese a ribattere sopra un terreno molto scivoloso. Il TFN in merito alle richieste formulate da Cerignola (giunto al secondo posto nel campionato 2018-19 di Serie D vinto dal Picerno) e dal Rende (sconfitto dal Picerno nei playout 2019-20) di essere ammesse in Serie C, in sintesi, ha detto che non era nelle sue attribuzioni prendere decisioni in merito in luogo delle società sanzionate.

Sanzioni

In primo grado il Picerno è stato retrocesso all’ultimo posto nel campionato di Serie C stagione 2019-20, Bitonto, invece, penalizzato di cinque punti nel campionato di Serie D girone H, con la relativa perdita della promozione in Serie C e il subentro al suo posto del Foggia. Sono stati sanzionati i tesserati Michele Anaclerio a due anni di squalifica, Vincenzo De Santis a quattro anni di inibizione e ammenda di 50.000 euro, Nicola De Santis a quattro anni di inibizione, Giulio Picci a un anno e otto mesi di squalifica, Daniele Fiorentino a un anno di squalifica, Giovanni Montrone a un anno e otto mesi di squalifica, Onofrio Turitto a un anno di squalifica, Francesco Cosimo Patierno a un anno e otto mesi di squalifica, Vincenzo Mitro a quattro anni di inibizione. Prosciolti da ogni incolpazione il presidente Francesco Rossiello del Bitonto, Paolo D’Aucelli e la società Potenza calcio che era presente nel processo poiché Vincenzo De Santis, ds della società rossoblù ha svolto secondo la ricostruzione della Procura e sancita dal Tribunale, il ruolo di intermediario nella combine che ha visto il passaggio di denaro (diecimila euro rispetto ai venticinquemila euro pattuiti) dal Picerno ad alcuni tesserati del Bitonto.

Il posto del Picerno

Qualora fossero confermata la sentenza di primo grado, occorrerà valutare chi sarà la subentrante al posto del Picerno in Serie C. Sgomitano Bisceglie, Rende e Rieti. Lo scivolamento quella graduatoria, criterio già adottato in altre situazioni, metterebbe il Bisceglie in pole position, ma il Rende sostiene di avere diritto al ripescaggio avendo giocato (e perso) contro il Picerno i playout. Ma è ancora tutto in gioco e prima della parola fine ci saranno altre battaglie legali.


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