Il caso Reggiana e la regola del bene comune

Nonostante 29 contagiati e una situazione da apocalisse, ecco perché è stato complicato arrivare a rinviare a data da destinarsi la gara degli emiliani all'Arechi contro la Salernitana. Un precedente che metterebbe a rischio la continuità del campionato e potrebbe aprire a scenari di contenziosi giuridici. L'unica via d'uscita sarebbe un intervento della Figc dopo aver invocato "una causa di forza maggiore".
Il caso Reggiana e la regola del bene comune© LAPRESSE
di Tullio Calzone
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La regola del bene comune. Ideato, immaginato e condiviso proprio per cautelarsi dagli effetti collaterali devastanti della pandemia e garantire continuità e regolarità al campionato, il regolamento anti-Covid non dà scampo alla povera Reggiana devastata da una sciagura che non è da augurare a nessuno e dalla quale nessuno, tuttavia, può sentirsi al sicuro. Ecco perché Alvini e i suoi uomini hanno raccolto tanta solidarietà, non sufficiente a evitare le distorsioni anche sportive del contagio. Avendo già usufruito del bonus in occasione della gara col Cittadella, dovrà nottetempo mettere assieme un gruppo squadra di 13 elementi e recarsi all’Arechi. Avendo constatato l’impossibilità di trovare una data alternativa per giocare la gara contro la Salernitana - la squadra di Castori è attesa venerdì dall’anticipo con la Spal a Ferrara previsto tra l’altro nel palinsesto Rai e perderà ben sei nazionali durante la sosta - gli emiliani avrebbero tentato addirittura una soluzione estrema, rivolgendosi al presidente Gabriele Gravina. Per causa di forza maggiore ai sensi delle Noif sarebbe ancora possibile un rinvio per disinnescare questa calamità per la quale gli emiliani si sono scagliati contro la Lega e contro Balata, soggetti però impossibilitati a modificare le regole stabilite senza il rischio di creare pericolosi precedenti. Come evitare, dunque, quella che appare come una palese ingiustizia e scongiurare una sconfitta a tavolino mortificante? Serve un colpo di teatro federale, magari anche contro il parere dell’ufficio giuridico, che offrirebbe una dignitosa via d’uscita senza penalizzare nessuno.


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