Van Basten: "Sacchi? Troppo teorico. Legato a Cruijff e Capello"

Le confessioni dell'ex attaccante del Milan nella propria autobiografia: "Nel 1994 per distrarmi dal dolore ho contato i secondi che ci sono voluti per strisciare dal letto al bagno"
31 ottobre (classe 1964) - Marcel detto "Marco" Van Basten, ex fuoriclasse dell'Ajax e, soprattutto, del Milan, con il quale - tra il 1987 e il 1995 - ha conquistato 4 Scudetti, altrettante Supercoppe nazionali, 3 Coppe dei Campioni, 3 Supercoppe Europee e 2 Coppe Intercontinentali© Getty Images
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ROMA - Marco Van Basten è stato un campione straordinario limitato dai troppi infortuni. Nel 1993, all'età di 28 anni, si è sottoposto al quarto intervento chirurgico alla caviglia. Due anni dopo, non riuscendo a recuperare pienamente la forma fisica, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo. Dopo aver vinto tre Palloni d'Oro la sua carriera è stata stroncata dai problemi fisici e alcuni episodi relativi al dolore dei suoi malanni sono stati raccontati nell'autobiografia del campione olandese: "E' stato difficile perchè sono passato dal livello più alto nel calcio a quello più basso in termini di felicità personale. Era mezzanotte del 1994 e per distrarmi dal dolore ho contato i secondi che ci sono voluti per strisciare dal letto al bagno. Non sono mai andato più veloce di 120 secondi. Tutto è andato a pezzi perchè avevo molto dolore. Non potevo fare niente senza dolore e i medici mi hanno detto che non potevano aiutarmi. Ho avuto paura". 

Il rapporto con Cruijff 

Van Basten, prima di passare al Milan, è stato allenato nell'Ajax dalla leggenda del calcio olandese, Johan Cruijff. Proprio in quel periodo sono iniziati i problemi fisici del tre volte Pallone d'Oro: "Non sono mai guarito dal primo infortunio. Il medico ha detto a Cruijff che avevo un problema ma che non sarebbe peggiorato e avrei potuto giocare. Avevo già la sensazione che qualcosa non andasse ma ho fatto un patto con Johan. Mi ha concesso di saltare qualche allenamento e alcune partite con la promessa di esserci in Europa". 

"Sono molto legato a Capello"

Passando al Milan, nonostante la situazione fisica peggiorasse, è riuscito a fare la storia: "Ero legato a Cruijff perchè era un grande giocatore e la stessa cosa è successa con Capello. Sacchi, invece, era più teorico. Abbiamo dovuto guardare tanti video e ho sempre pensato che fosse troppo. A volte gli ho anche detto che mi aveva riferito la stessa cosa dodici volte. Capello e Sacchi sono stati fortunati perchè avevamo una squadra meravigliosa. Baresi, Maldini, Costacurta e Tassotti erano ottimi difensori che sapevano giocare bene con la palla". 


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