Cerci-Salernitana, Ventura testimone chiave. Ma per il club bastano 20 mila euro a chiudere il caso

Primo round del contenzioso tra il club granata e il calciatore che pretende 2 milioni di euro di risarcimento dopo l'addio consensuale anticipato e, secondo la difesa, forzato tanto da causare presunti danni morali e d'immagine. Ma per l'avvocato Gentile, difensore di Lotito e Mezzaroma, la causa si può chiudere con 20 mila euro. Una soluzione valutata offensiva dallo stesso giocatore
Cerci-Salernitana, Ventura testimone chiave. Ma per il club bastano 20 mila euro a chiudere il caso© FOTO MOSCA
di Tullio Calzone
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Per trovare una soluzione al clamoroso contenzioso tra Alessio Cerci e la Salernitana bisognerà avere pazienza probabilmente sino al prossimo 14 dicembre, data fissata per la nuova udienza dopo quella propedeutica di ieri pomeriggio che si è conclusa con uno scontato rinvio. Il Collegio di Garanzia della Lega Serie B presieduto dal giudice Jacopo Tognon ha, infatti, accolto la richiesta di parte e accordato una nuova istruttoria alla difesa del calciatore che chiede un incredibile risarcimento danni di due milioni di euro dopo l’addio al club granata dell’ex pupillo di Gian Piero Ventura.

TESTIMONE CHIAVE - Proprio l’ex Commissario tecnico, che Lotito aveva voluto un anno fa alla guida della Salernitana prima di un burrascoso addio con tanto di turpiloquio finale da parte del patron capitolino, è stato chiamato in causa dallo stesso Cerci. Il tecnico ligure sarebbe il “testimone chiave“ del reale motivo che ha portato a modificare il contratto del giocatore inizialmente in scadenza al 30 giugno del 2021 e invece finito “consensualmente” al termine della scorsa stagione sotto le presunte pressioni del direttore sportivo Angelo Fabiani, pressioni effettuate secondo l'accusa, ma tutte da dimostrare ovviamente.

DANNI CERTI O PRESUNTI? Secondo il legale dell’ex romanista, Maria Daniela De Ruggiero, si potrebbe profilare un tentativo di mobbing e un danno morale e d’immagine patito da Cerci. Accuse gravi e tutte da dimostrare con fatti e prove concrete e che la società granata valuta come un tentativo di ottenere compensi non dovuti. In realtà a causa della pandemia e per la necessità di prolungare molti contratti a scadenza lo scorso 30 giugno a causa del lockdown, lo stesso legame con Cerci era stato convenuto che finisse il 31 agosto, evidentemente, con reciproca soddisfazione. In campo per 10 gare nello scorso campionato, l’ex esterno offensivo di Torino e Atletico Madrid era costato un bagno di sangue dal punto di vista economico al presidente Lotito. Chiudere anticipatamente i rapporti era sembrato reciprocamente opportuno soprattutto dopo il fallimento altrettanto clamoroso dei playoff della squadra di Ventura. Insomma, le parti avevano convenuto di finirla lì perché uno dei rinforzi voluti dal tecnico s’era rivelato un vero e proprio flop e anche ambientalmente non sarebbe stato possibile difendere oltre un tale dispendioso investimento.

TENSIONI ON LINE - Ieri si sono vissuti attimi di tensione quando il legale della Salernitana, l’avvocato Gian Michele Gentile, ha formulato l’offerta sostenibile da parte della Salernitana per chiudere il contenzioso non andando oltre i 20 mila euro. Una soluzione che è stata ritenuta e definita una “stronzata” dallo stesso Cerci collegato, come gli altri, in remoto anche a causa delle momentanee non buone condizioni di salute rese note nell'Aula virtuale dallo stesso calciatore, attualmente tesserato per l’Arezzo.


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